Rimini, porta i rifiuti fuori dal suo Comune. Multato dalla polizia municipale

Sorpreso con i sacchetti oltreconfine

L’avvocato Luca Signorini mostra il verbale dalla Polizia municipale

L’avvocato Luca Signorini mostra il verbale dalla Polizia municipale

Coriano (Rimini), 26 agosto 2019 - Costretto a buttare la spazzatura fuori dal comune di residenza, finisce nella ‘trappola’ della Polizia municipale che lo coglie sul fatto e gli infligge una multa di 166 euro. Protagonista della vicenda un professionista riminese, Luca Signorini, che racconta quello che lui stesso definisce «il mio calvario della spazzatura a dir poco paradossale».

Signorini, dopo il solito iter all’insegna della burocrazia, il 7 agosto scorso è riuscito finalmente a prendere la residenza a Coriano, dove insieme alla famiglia aveva il domicilio da quasi sei mesi. Non immaginava che il suo problema più grande si sarebbe rivelato essere quello di dove piazzare la spazzatura. «A Coriano – spiega  – non ci sono cassonetti ma solo i bidoni per la raccolta porta a porta. I primi tempi l’abbiamo portata a Rimini, ma una volta ottenuta la residenza, martedì scorso sono andato in comune per avere i tanto sospirati bidoncini. Lì però mi hanno risposto che l’ufficio in questione era aperto soltanto di lunedì e che non potevano fare nulla. Io ho cercato di spiegare loro che non sapevo davvero dove mettere la spazzatura, ma mi hanno risposto picche».

Così ha tentato con l’addetto dell’Hera. Si è appostato la mattina e quando l’ha visto passare, gli ha spiegato gentilmente la sua situazione, pregandolo di prendere anche i suoi sacchi, o almeno l’organico che cominciava a mandare un odore nauseabondo. «Mi dispiace – si è sentito rispondere – proprio non posso».

«Mi sembrava di vivere in un paradosso – continua – potevo buttare i sacchi in un campo e nessuno se ne sarebbe accorto. Invece no. Volendo fare il buon cittadino, venerdì scorso ho caricato in macchina la famiglia e quattro sacconi di spazzatura, due di organico, uno di plastica e uno di carta, e mi sono diretto in fondo a via Veneto, gettandoli ognuno nel relativo cassonetto». Purtroppo per lui, quel punto era già ‘oltre confine’, vale a dire in territorio riccionese. E neanche a farlo apposta, in agguato c’erano tre agenti della Polizia municipale che facevano probabilmente la posta per beccare sul fatto qualche ‘clandestino’ del pattume. «Quando mi hanno detto che avrei dovuto pagare una multa da 166 euro, non ci volevo credere. Mi sembrava una follia. Così ho raccontato loro la mia odissea per piazzare quella spazzatura, sicuro che avrebbero capito». Risultato: si sono consultati un po’ tra loro, hanno fatto un paio di telefonate e alla fine se ne sono usciti con un «ci dispiace molto ma lei non è residente a Riccione e siamo costretti a farle il verbale».

Una storia kafkiana, di cui Signorini non riesce ancora a capacitarsi. «Questa vicenda è assurda, se uno butta la spazzatura nel campo non gli succede niente, ma se fa il giro del mondo per cercare di fare la cosa giusta si becca una multa». E non è intenzionato a chiuderla qui. «Scriverò al sindaco di Riccione – annuncia – e per conoscenza a quello di Coriano, quindi presenterò ricorso contro quel verbale che ha dell’incredibile». Perchè ha scoperto a sue spese che fare il cittdino modello non paga per niente. A parte la multa, ovvio.