Rimini, spiaggia senza salvataggi. La Cgil attacca i bagnini

Esplode la polemica dopo la morte in mare di un turista

Due turiste su un moscone

Due turiste su un moscone

Rimini, 16 settembre 2018 - Un turista tedesco in vacanza a Rimini muore in mare, vicino alla riva. E’ successo venerdì pomeriggio. Il servizio dei marinai di salvamento, come da ordinanza balneare regionale, è terminato la domenica precedente, il 9 settembre. La torretta di avvistamento degli ‘uomini rossi’ quel giorno è vuota. Ora scoppia la polemica.

«E’ intollerabile – tuona Mirco Botteghi della Filcams Cgil – che una anziana signora, ma questo vale per tutti, trascini il corpo del marito fuori dall’acqua del mare gridando invano aiuto perché la torretta di salvataggio è vuota». «Nessun rappresentante delle associazioni di categoria dei bagnini – continua il sindacato – si è sentito in dovere di esprimere pubblicamente vicinanza alla famiglia del turista deceduto. Diversa sensibilità, anzi solidarietà, è emersa nei giorni scorsi verso i bagnini colpiti dai provvedimenti della Guardia di Finanza. Due pesi e due misure; ma nel primo caso si parla di una vita umana, nel secondo di denaro». Sul dramma accaduto venerdì 14 settembre «le uniche ciniche dichiarazioni sono state quelle di un rappresentante dei bagnini secondo le quali ‘nel caso in questione la presenza del salvataggio non avrebbe potuto garantire la salvezza del bagnante deceduto’», insiste Botteghi. Il riferimento è al fatto che l’uomo sarebbe morto d’infarto.

«Simili valutazioni – prosegue la Cgil – andrebbero riservate ad esperti e con i ‘se’ non si può sanare un dato di fondo: nel rimpallo di responsabilità tra chi poteva e chi doveva garantire l’ampliamento del periodo obbligatorio di salvataggio, da Rimini a Cattolica non si sta facendo tutto il possibile per tentare di salvare chi è in difficoltà o ha un malore mentre fa il bagno». Botteghi fa notare che da Bellaria a Cervia il servizio «viene garantito anche dopo il 9 settembre». «Chi specula sui morti non merita risposte – replica Giorgio Mussoni, presidente dei bagnini di Oasi Confartigianato, datori di lavoro dei salvataggi –. Noi applichiamo l’ordinanza regionale. Dopo il 9 settembre i bagni affiggono il cartello che indica come siano aperti per l’elioterapia. Noi siamo l’unica categoria del turismo che ha un obbligo; gli altri aprono e chiudono quando lo ritengono opportuno. Il signor Botteghi si ricordi che il ‘68 è finito. Bellaria Igea Marina ha prolungato il servizio? Ma loro sono pieni di turisti anziani, a Rimini non è così».

SALVATAGGI3_WEB
SALVATAGGI3_WEB

«ABBIAMO già affermato che per l’eventuale prolungamento andavano verificate due condizioni – attacca Stefano Simoni, portavoce dei marinai di salvataggio –, il meteo favorevole e la presenza di turisti». Quindi? «Entrambe le condizioni c’erano e ci sono, quindi la settimana in più di servizio ci stava. Io da cittadino faccio il bagno, e vedo tanti bagnanti ancora. Non basta mettere il cartello ‘elioterapia’ per cavarsela».