Spina (FdI): "Accuse a Gualano? Se vere Comune danneggiato"

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"Sono rimasto molto meravigliato dalle nette e immediate prese di posizione del sindaco Jamil Sadegholvaad e della presidente dell’assemblea legislativa regionale Emma Petitti, totalmente a favore della persona rimasta coinvolta nello scandalo di ‘Rompi il silenzio’. Che non è un’attivista qualunque ma ricopriva (all’epoca dei fatti) il ruolo di presidente dell’associazione, che sarebbe stata costretta a dimettersi dalle attiviste in sede di approvazione del bilancio, a seguito dell’emersione dei fatti oggetto del presente scandalo".

Si inserisce così il consigliere di Fratelli d’Italia Carlo Rufo Spina (in foto), nel dibattito aperto in città dalle accuse di presunta truffa ai danni della onlus da parte dell’ex presidente Paola Gualano. "Naturalmente – continua Carlo Rufo Spina – non intendo pronunciarmi sulle indagini della magistratura né emettere considerazioni dal punto di vista penale o contestare il lavoro fondamentale che Rompi il silenzio e altre associazioni fanno quotidianamente a servizio delle donne maltrattate. Ma, da amministratore e presidente della commissione consiliare competente in materia di legalità, pongo seriamente l’unica domanda che al momento dovrebbe essere attenzionata e soppesata dalla politica e dal dibattito pubblico, ovvero: se il presidente dell’associazione (ora ex presidente), in aperta violazione delle regole statutarie, abbia o meno percepito in vari anni da una collaboratrice dell’associazione compensi indebiti fino a 30mila euro. Il tema su cui occorre fare chiarezza è tutto qui: questa cosa è vera o no? Perché se fosse vera, si porrebbe un grave problema politico nei confronti della responsabile, della associazione ed emergerebbero profili di grave danno alle casse del Comune di Rimini, che dovrebbe immediatamente attivare azioni recuperatorie, così come dovrebbero fare tutti gli altri enti che, al pari del Comune di Rimini, contribuiscono annualmente al bilancio dell’associazione".