Rimini, spot choc dalla Calabria. "In Riviera ci si ammala"

Colpo basso per favorire il sud: "Venite in vacanza nella Locride" L’assessore Corsini: "Sciacallaggio puro, valuteremo come tutelarci"

L’assessore regionale Andrea Corsini

L’assessore regionale Andrea Corsini

Rimini, 1 luglio 2020 - Noi ci facciamo promozione in tv con il faccione di Cevoli che racconta rassicurante: «La Romagna è il sorriso degli italiani». E cosa combinano invece in Calabria? Invitano i turisti a boicottare le spiagge di Rimini e Riccione (ma anche di Jesolo, di Rapallo, come mostrano le immagini) perché «sono affollatissime anche in queste ore e il distanziamento sociale è una chimera». Lo spot porta la firma di Klaus Davi, che di comunicazione se intende. Ecco: se voleva far clamore, con questa nuova campagna pubblicitaria ci è decisamente riuscito. Al contrario. In poche ore il filmato è diventato un caso. E anche da Rimini hanno alzato subito la voce. 

Dai sindaci della Riviera alle associazioni di categoria, passando per la Regione, quello spot non è andato proprio giù. E si sta già pensando a come tutelare l’immagine della Romagna anche dal punto di vista legale. Lo spot , che ha la durata di due minuti, esordisce con alcune immagini delle spiagge di Rimini e Riccione, Jesolo e Rapallo, "affollatissime – è il messaggio che accompagna le immagini – anche in queste ore, e dove il distanziamento sociale è una chimera". "Un tempo queste erano mete meravigliose del turismo mondiale, ma oggi con il dilagare dell’epidemia nel nord Italia – continua lo spot – non sarà più possibile praticare una cultura di massa del turismo con un sistematico sfruttamento del suolo e un impatto ambientale devastante". Le immagini poi sfumano sui comuni della Locride, la cosiddetta Riviera dei gelsomini in Calabria: "Spiagge sterminate e mozzafiato – recita ancora lo spot – quelle della Locride, di Africo, di Bianco, di Caraffa del Bianco, di Locri, di Siderno per non parlare dell’Aspromonte, incontaminato e selvaggio, dove primeggia San Luca".

La nuova campagna pubblicitaria è stata ideata dall’esperto di comunicazione Klaus Davi. Che non è nuovo a spot e frasi choc e a provocazioni simili. "Sciacallaggio puro – lo bolla così l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini – Valuteremo come tutelarci, perché non si può fare terrorismo in questo modo. Chi ha pensato questi spot dovrebbe vergognarsi".

«Provocazioni che non dobbiamo raccogliere – attacca Mauro Vanni, presidente della cooperativa bagnini di Rimini sud – perché faremmo soltanto il loro gioco. Alla Calabria e alla sua campagna pubblicitaria che invita i turisti a boicottare le nostre spiagge noi rispondiamo con il nostro sorriso. Quello che abbiamo scelto per invitare gli italiani a trascorrere, ancora una volta, le vacanze da noi". "Non saranno certamente spot come questi – continua Vanni – a spingere i turisti a scegliere la Calabria rispetto alla Romagna. E con tutto il rispetto per la Calabria, devono fare ancora tanta strada prima di arrivare ai numeri che siamo abituati a fare noi".

Ma per Vanni campagne del genere, "che sono un autogol, dimostrano quello che è uno dei grandi limiti del sistema turismo in Italia. Quando non c’è un piano coordinato di promozione turistica, ecco che i vari territori finiscono per farsi la guerra con pubblicità di questo tipo. Un discorso che vale ancora di più in questa stagione così complicata".