Spuntano case, uffici e palestre dalle ceneri dell’ex Questura

La società che ha rilevato il complesso fatiscente svela i suoi progetti: "Verrà raso al suolo. Non realizzeremo un centro commerciale ma una struttura di medie-piccole dimensioni"

Migration

Il mostro sparirà dal panorama. L’ex nuova Questura verrà rasa al suolo. Non a costo zero. Serviranno "tra uno e due milioni di euro per abbattere l’intero complesso". Ma L’area di via Ugo Bassi "non accoglierà un nuovo centro commerciale. Come previsto nel bando nascerà una medio-piccola struttura commerciale di 1.500 metri quadri, o una medio-grande di 2.500, di un marchio premium, che darà lavoro a 80-100 persone. E rinascerà un pezzo importante di Rimini". Lo ha detto, nella conferenza stampa tenuta simbolicamente – in stile Zelensky - tra macerie e calcinacci del complesso, Marco Da Dalto, coordinatore del progetto di Asi, Ariminum Sviluppo Immobiliare, la società "composta da costruttori emiliani e nazionali", che si è aggiudicata all’asta lo scorso luglio l’intero fatiscente complesso, per 14,5 milioni di euro. Con lui il commercialista bolognese Pietro Aicardi, amministratore unico di Asi, e l’architetto Leonardo Cavalli, dello studio Oneworks, specialista in progetti di rigenerazione urbana, e autore di centri commerciali e outlet di lusso, tra gli altri quello di San Marino.

Quanto ai rumors che indicano Esselunga in pole position, i vertici Asi non fanno nomi, e confermano di aver sottoscritto con la società Talea Immobiliare un accordo preliminare per l’acquisto di una porzione dell’ex questura. Talea è alla ricerca di un partner. "Oggi partiamo da qui perché vogliamo trasformare quest’area degradata in qualcosa di utile alla città e al suo sviluppo – sottolinea Aicardi -. Vogliamo rivitalizzarla, senza creare ghetti, seguendo il piano integrato promosso nel 2020 dalla precedente amministrazione comunale, con un intervento a forte ‘matrice sociale’ ed economicamente sostenibile". I dettagli del progetto – che ha richiesto più tempo del previsto – saranno presentati a sindaco e giunta "entro giugno".

Il piano integrato confermava anche i 30mila metri quadri da riutilizzare. Ma sotto ben altra veste, dopo il ko al mostro. Asi non scopre le carte, ma l’idea è di affiancare alla parte residenziale, di urbanistica pubblica e privata, sia edilizia libera che sociale, una serie di servizi e funzioni: scuola, ristoranti, bar, uffici, palestre e aree per attività sportive, piazzette, farmacia, biblioteca e molto altro, il "tutto intorno a un grande parco verde". Con 250 posti auto, a raso e interrati, "a servizio della città". Insomma, nulla a che vedere con un quartiere dormitorio. Tutto ciò non ‘fuori dal mondo’: "Lo stadio è qui vicino – aggiunge Da Dalto -, il mare a 800 metri, il centro storico a un chilometro".

"Il progetto che presenteremo il mese prossimo – dice l’architetto Cavalli – è anche per noi una grande sfida perché la committenza ci ha chiesto di considerare, oltre alle peculiarità dell’area e la sua posizione strategica, una forte componente legata alla funzione sociale che dovrà svolgere e coerente con la direttrice intrapresa dall’amministrazione in questi anni". La proprietà, Asi, ha affidato sette mesi fa lo studio sui come utilizzare al meglio i 30mila metri quadrati dell’area al team di Onework, che è formato da architetti e urbanisti, ma anche da sociologi, educatori e paesaggisti.

Mario Gradara