Vaccino Sputnik bloccato in Brasile, ma San Marino: "E' sicuro"

L'Istituto per la Sicurezza Sociale: "Piena fiducia sulla sicurezza ed efficacia del vaccino russo". Sul Titano i casi di Covid sono crollati

Il vaccino russo anti Covid Sputnik, viene utilizzato a San Marino

Il vaccino russo anti Covid Sputnik, viene utilizzato a San Marino

San Marino, 29 aprile 2021 -  Nessun dubbio sullo Sputnik, a San Marino, anche dopo lo stop dato al vaccino russo anti Covid da Anvisa, l'Agenzia nazionale di vigilanza sanitaria brasiliana. 

Il Brasile ha infatti vietato l'importazione di Sputnik V in quanto i lotti analizzati contenevano una versione viva del comune virus che causa il raffreddore, capace quindi di replicarsi.

"Piena fiducia sulla sicurezza ed efficacia del vaccino russo Sputnik V", viene invece confermata oggi dall'Istituto per la Sicurezza Sociale del Titano in una nota ufficiale con cui "intende informare la popolazione sammarinese sulla campagna di vaccinazione in atto contro il virus Sars-CoV-2".

A San Marino, a distanza di un mese dall'inizio delle somministrazioni, si mostra "un repentino calo dei contagi in territorio", e ciò nonostante già  da metà febbraio fosse stata confermata una elevata presenza della cosiddetta "variante inglese" del virus in Repubblica.

Attualmente, delle 19.773 persone vaccinate con la prima dose di vaccino, 17.564 hanno ricevuto lo Sputnik V. Ma soprattutto, a ulteriore conferma della sicurezza e dell'efficacia dei vaccini utilizzati sul Titano, l'Iss ha avviato due studi, uno con l'Istituto Spallanzani di Roma, in fase di approvazione da parte del Comitato sammarinese di Bioetica, e un secondo studio con l'Università di Bologna, volti a valutare efficacia e sicurezza della campagna. 

Visti i risultati della campagna vaccinale e avendo disponibilità di dosi, il governo del Titano ha già messo a punto una delibera - del 26 aprile scorso- per la somministrazione dei vaccini, al costo di 50 euro per entrambe le dosi, per residenti, corpo diplomatico e familiari "seguiti da sistema sanitario estero" e per "turisti, non residenti in Italia, che soggiornino in strutture ricettive di San Marino, per due periodi, contestuali alla vaccinazione".

Restano tutt'ora esclusi da questa opportunità quindi gli italiani, sia lavoratori frontalieri che turisti.

A San Marino, infatti, si sta ancora dibattendo se vaccinare i lavoratori frontalieri italiani che ogni giorno salgono sul Titano per raggiungere il posto di lavoro. "Mi auguro che si possa trovare una soluzione al più presto, perché sono persone che lavorano e che hanno necessità di essere immunizzate", ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a margine della visita all'hub vaccinale presso la fiera di Cesena.

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"Se c'è bisogno di dare una mano, il sottoscritto in quel caso, visto che si possono utilizzare vaccini che sono in distribuzione", ha aggiunto, "farò tutta la mia parte". Ma niente ricorso, per il momento, al vaccino russo con il quale viene immunizzata la grande maggioranza dei sammarinesi.

"Riguardo alla richiesta di utilizzare Sputnik, finché non c'è un'autorizzazione europea non si può utilizzare", ha ribadito il presidente.

Di recente i sindaci di San Leo e Coriano (Rimini), due comuni al confine con San Marino, avevano chiesto di vaccinare i propri concittadini frontalieri anche con lo Sputink.