Stagionali, emergenza continua Mancano 8mila lavoratori Corsini: "Intervenga il ministro"

Gli hotel cercano addetti, ma quelli che arriveranno dall’estero con il decreto flussi non bastano. La Regione chiede di rivedere le quote: "Alla Santanchè diremo quanto personale serve".

Stagionali, emergenza continua  Mancano 8mila lavoratori  Corsini: "Intervenga il ministro"

Stagionali, emergenza continua Mancano 8mila lavoratori Corsini: "Intervenga il ministro"

"Abbiamo chiesto alle associazioni di categoria del turismo e dell’agricoltura di indicarci i fabbisogni riguardo ai lavoratori stagionali necessari nel 2023, in modo da indicare numeri concreti e basati su dati di fatto ai ministri di competenza". Sullo spinosissimo problema dei cosiddetti flussi di lavoratori da Paesi extra Unione europea in Emilia Romagna – assolutamente penalizzata rispetto ad altre regioni italiane con soli 502 stagionali extra Ue ‘stanziati’ dal governo per quest’anno – fa il punto l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini. La stagione è alle porte: la presidente dell’Associazione albergatori, Patrizia Rinaldis, stima in circa "4 per albergo gli stagionali che mancano nelle duemila strutture ricettive provinciali, tra segretarie, receptionist, cuochi e aiuti, camerieri sala e piani, tuttofare". Gli hotel sono oltre duemila nel Riminese, quindi 8mila posti di lavori da occupare. Per questo anche la Regione si muove con decisione. "Appena riceverò le indicazioni dettagliate relative al settore turistico – aggiunge – verrà inviata una nota puntuale al ministro. Cosa che ho già anticipato direttamente nei giorni scorsi a Daniela Santanchè, la quale peraltro si è mostrata assolutamente disponibile". Mentre Corsini inoltrerà la richiesta al ministro Santanchè, il collega all’Agricoltura, l’assessore regionale Alessio Mammi, farà lo stesso – dati aggiornati e la richiesta di rivedere le quote flussi – con il ministro Francesco Lollobrigida. A conferma dell’azione corale che sta mettendo in campo la Regione, preoccupata sia per la stagione turistica che per quella dei campi, entrambe alle porte, l’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla, insieme ai colleghi, invierà a sua volta una lettera ufficiale con i ‘numeri concreti’ alla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone. Di recente Colla ha denunciato con forza l’insufficienza delle quote di lavoratori stagionali destinati all’Emilia Romagna. Infatti la ripartizione stabilita dal governo assegna, su 42.805 stagionali destinati in tutto il Paese ai settori del turismo e dell’agricoltura, solo 2.094 lavoratori all’Emilia Romagna, di cui 502 proprio per il lavoro stagionale nel turismo, 55 per il lavoro stagionale pluriennale e altri 1.537 riservati alle organizzazioni professionali di imprese, quindi Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative.

"Questo modello di gestione dell’immigrazione regolare non regge, non ha più senso, e si rischia di alimentare il lavoro nero", il Colla pensiero. Per questo la Regione intende ripartire da un censimento dettagliato delle richieste degli imprenditori, sul quale basare la richiesta, al governo Meloni, di aggiornamento del decreto flussi. Evitando così anche le forti differenze tra le diverse regioni. A fronte di 2.095 ingressi ad oggi fissati dal Governo per l’Emilia Romagna, alla Campania sono stati riconosciuti più di 18mila ingressi stagionali, alla Puglia 3.500, al Veneto quasi 4.800. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini si accinge a convocare associazioni, sindacati e categorie per definire una strategia d’azione.

Mario Gradara