"Stagione flop, altro che toni trionfalistici"

Riviera Sicura (300 alberghi associati): "Bollette stratosferiche e turismo mordi e fuggi, la gente viene in Riviera solo nel fine settimana"

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"Non convidiamo i toni trionfalistici sulla stagione: il numero di presenze turistiche, appena accettabile, è stato vanificato da costi di gestione cresciuti a dismisura". Fuori dal coro gli oltre 300 operatori del turismo che aderiscono a Riviera Sicura. Il presidente, Giosuè Salomone, analizza l’estate al termine, e propone una via d’uscita per le strutture marginali, oltre 300 su un migliaio di hotel: "Almeno quelli più lontani dal mare vanno convertiti in residenziale che ospiti le migliaia di lavoratori stagionali e le loro famiglie, che vorrebbero rimanere sul territorio ma non trovano soluzioni ragionevoli". Ma si propone anche la trasformazione dei marginali in "commerciale, nuove attrazioni, poliambulatori e centri di uffici". "Pretestuoso fare confronti sul mese di giugno con gli anni della pandemia – rimarca Salomone –. Luglio ha visto discrete presenze straniere che hanno o in parte compensato la minore richiesta di italiani, ma è stato un turismo mordi e fuggi, perlopiù nei fine settimana. In agosto richiesta decisamente più bassa anche rispetto agli anni della pandemia; e il turismo altospendente, che negli ultimi due anni aveva gettonato la riviera, quest’anno è tornato a viaggiare all’estero. Settembre? Inutili gli inviti a tenere aperti: richiesta quasi inesistente".

Piaga prezzi: "Le tariffe a Rimini sono state nettamente inferiori rispetto alla scorsa stagione e, malgrado questo, non si è saturata l’offerta; ogni giorno si vedevano sui portali centinaia di alberghi con camere vuote vendere a prezzi quasi ridicoli". Secondo l’associazione di albergatori i costi energetici sono aumentati "anche del 500%, quasi raddoppiati i costi dei servizi di lavanderia e saliti di almeno il 20% quelli della spesa alimentare". "Per queste ragioni – prosegue RS – rimandiamo al mittente gli inviti alle aperture straordinarie in occasione di fiere ed eventi, perchè i conti parlano chiaro: ogni apertura sarebbe una rimessa quasi certa". "Quest’anno tanti colleghi – chiosa Salomone – non apriranno per fiere, eventi e Capodanno, tanti altri lasceranno la gestione degli hotel e il numero delle strutture in vendita è destinato a raddoppiare a prezzi dimezzati perchè gestire un hotel a Rimini non è più un business interessante". Serve "progettualità seria e lungimiranza: ricerca di nuovi bacini di mercato, potenziamento dell’aeroporto, maggiore programmazione per la destagionalizzazione".

A fare l’analisi su circa 20.000 richieste da parte di turisti nell’estate è Lidia Bastianelli, manager di un gruppo alberghiero riminese: "Fino a pochi anni fa una settimana di vacanza era la norma, oggi le richieste per 7 giorni o più si fermano al 25%". Tanti gli albergatori che, ad eccezione della parte centrale di agosto, "hanno lamentato preoccupanti vuoti a inizio settimana per quasi tutta la stagione. E con i rincari subiti, nella maggioranza dei casi, molte settimane sono state in perdita per gli alberghi". "Molte le richieste di due, tre o al massimo 4 giorni, perlopiù in pensione completa – conclude Bastianelli – a conferma che la Riviera e la sua formula tutto incluso attrae ancora. Ma il trend è chiaro: turismo sempre più bassospendente e da breve periodo. Se la tendenza dovesse consolidarsi nei prossimi anni saranno ben pochi gli hotel a non rischiare i conti in rosso a fine stagione".

Mario Gradara