Incidente a Riccione, la stazione assolta dalla Procura: "Tutto a norma"

Le indagini non hanno fatto emergere anomalie né irregolarità nei sistemi di sicurezza dello scalo riccionese, ristrutturato nel 2016

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La Procura ’assolve’ la stazione di Riccione. Le indagini su quanto accaduto domenica mattina già dopo ventiquattro ore non hanno ravvisato anomalie né irregolarità nei sistemi di sicurezza della stazione di Riccione. Niente che potesse anche solo favorire il consumarsi della disgrazia e la morte delle sorelle Giulia e Alessia Pisanu, di 17 e 15 anni. D’altronde, lo scalo riccionese è stato di recente oggetto di un intervento di profonda ristrutturazione strutturale e funzionale, partito il 18 gennaio del 2016. Un intervento che dopo l’iniziale operazione di cantierizzazione di parte di piazzale Vittorio Veneto, ha visto lo scalo ferroviario sottoposto a lavori per un importo complessivo di 3 milioni di euro, conclusi poi a fine settembre dell’anno. Nel progetto esecutivo delle Ferrovie del comparto di Ancona, dal quale dipende la stazione di Riccione, erano previsti i nuovi marciapiedi e pensiline, lo spostamento dei binari, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la costruzione ex novo dell’edificio d’ingresso sul lato mare.

Nel dettaglio, l’intervento aveva consentito l’avvicinamento dei due binari senza marciapiedi divisori al centro, nuovo marciapiede al secondo binario innalzato a 55 centimetri rispetto ai primi 25, facilitando così l’entrata e l’uscita dei passeggeri dai treni. Con il secondo step, dopo la realizzazione del nuovo marciapiede e l’attivazione del secondo binario, si è andati a demolire la pensilina intermedia del vecchio secondo binario. Interventi inseriti in un generale spostamento verso mare dei binari e nella demolizione del marciapiede al secondo.

Nella terza fase dei lavori è invece avvenuta la demolizione del vecchio primo binario e del marciapiede, per poi attivare il primo binario attuale, dove Giulia e Alessia hanno perso la vita. In concomitanza a questi interventi strutturali era stato ricostruito ex novo il fabbricato lato mare utilizzato come accesso al sottopassaggio ferroviario.

Ultimo passaggio dell’intervento che ha ammodernato lo scalo, era stata l’eliminazione completa delle barriere architettoniche con la possibilità di accedere ai binari attraverso i due ascensori del sottopassaggio. Niente insomma nella stazione di Riccione ha messo in pericolo le due ragazze e la stessa Procura ha già ’archiviato’ questo punto.

Francesco Zuppiroli