"Stessa tecnica, terza spaccata nei miei locali"

Massmi Zangheri, titolare dell’osteria "Io e Simone": "Avevo appena finito di sistemare la vetrina"

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Un’altra spaccata. E ancora una volta il bottino è davvero misero: 50 euro a malapena, tutto quello che c’era nel fondocassa. Mastica amaro Massimo Zangheri. A finire in frantumi questa volta è stata la vetrata dell’osteria "Io e Simone", in piazzetta Teatini. Da poco Zangheri aveva fatto riparare l’altra vetrata, quella della cantinetta "Io e Giacomo" (ex bar-pub I Putti), distrutta nel cuore della notte da malviventi con il volto coperto dal passamontagna una quindicina di giorni fa. "E’ la terza volta che accade nel giro di tre mesi – spiega il ristoratore -. E non sono il solo in questa situazione. Da un po’ di tempo a Rimini c’è una banda specializzata in spaccate. A volte usano un martello, altre volte un tombino. Oppure un tavolino di ghisa, come è accaduto per la nostra cantinetta un paio di settimane fa. Si tratta di disperati, che si accontentano di pochi spiccioli. Il problema non è tanto il furto in sé, ma tutto quello che ne consegue: alzare nel cuore della notte, chiamare il vetraio, spendere dei bei soldi per far risistemare tutto". Non sarà facile risalire agli autori del colpo della scorsa notte.

"Sfortunatamente l’allarme non è entrato in funzione – aggiunge Zangheri -. Speriamo che le telecamere delle Prefettura possano esserci di aiuto. La verità è che negli ultimi tempi la criminalità di strada sembra essere aumentata. Per carità, non si può nemmeno pensare di militarizzare la città. Però in qualche modo occorre intervenire... Il ristoratore ha condiviso il suo sfogo su Facebook. Dove non sono mancanti i commenti. Per Zangheri però non bisogna farne una questione di razzismo. "L’autore del primo colpo, tre mesi fa, era stato preso: si trattava di un italiano, un riminese".

Lorenzo Muccioli