"Stop alle discriminazioni contro i richiedenti asilo"

Presidio antirazzista davanti alla Prefettura, cartelli e cori contro il governo

Puntano il dito contro il governo Meloni, accusandolo di aver messo in atto "politiche migratorie inadeguate e discriminanti". Gli attivisti della Rete antirazzista riminese, collettivo che riunisce realtà come il centro sociale Grotta Rossa, Casa Madiba Network e Mediterranea Rimini, sono scesi in campo ieri mattina, davanti alla sede della Prefettura, in via IV Novembre. Armati di cartelloni, striscioni e megafoni hanno chiesto a gran voce "lo stop della ’guerra’ che viene fatta alle Ong e l’istituzione di una nuova grande missione umanitaria di salvataggio in mare". In prima linea, al fianco dei partecipanti, anche alcuni dei migranti ospitati in questo momento nella nostra provincia.

Nel mirino degli attivisti ci sono anzitutto la premier Meloni e i "provvedimenti in materia di immigrazione e asilo che mirano a smantellare la protezione speciale, oltre a potenziare i centri per il rimpatrio ed a ostacolare il diritto al ricorso dei richiedenti asilo che ottengono un diniego". Altro tema caldo, secondo la Rete antirazzista di Rimini, riguarda " l’aggiornamento della lista dei paesi sicuri, con l’inserimento di Costa d’Avorio, Gambia, Georgia e Nigeria. Le persone richiedenti asilo provenienti da questi paesi e dagli altri già presenti nella lista, devono dimostrare in soli 7 giorni la presenza di gravi motivi di insicurezza in caso di rientro nel loro paese, ricevendo poi l’esito in 2 giorni". Il problema, secondo gli attivisti, è che "non si tiene conto ad esempio di chi ha problemi a causa del proprio genere, orientamento sessuale, identità di genere, a causa del proprio lavoro o attivismo". La mobilitazione mira infine a "supportare le persone richiedenti asilo non bianche in condizione di homeless nella nostra città, provenienti dalla rotta balcanica, che subiscono il razzismo e l’abbandono istituzionale".