Strade deserte, regna il silenzio La città è rimasta chiusa per lutto

In viale Ceccarini saracinesche abbassate e cartelli sulle vetrine dei negozi per rispettare la tragedia . Poche le persone a passeggio tra la zona mare a il Paese. Insegne spente nei supermercati

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Mancano pochi minuti all’inizio del funerale, e Riccione si ferma. Lungo i marciapiedi e le ciclabili la gente cammina. Una lenta processione per arrivare allo stadio dove si tiene la celebrazione. "Stiamo andando al funerale". Le auto in coda e la caccia al parcheggio la si vede solo nelle zone attorno allo stadio Italo Nicoletti. Nel resto della città è calato il silenzio. Strade e marciapiedi deserti tolto qualche studente che torna a casa. Il sole temperato di ottobre in altre giornate avrebbe richiamato in viale Ceccarini tanta gente, assiepata davanti alle vetrine o seduta ai tavoli dei locali con il sorriso illuminato dal sole. Ma non ieri. Era facile contare quante persone camminavano nell’isola pedonale mentre allo stadio si erano raccolte almeno 5mila anime per l’ultimo saluto ad Alfredo, Rossella, Valentina, Francesca, Maria, Romina e Massimo.

In viale Ceccarini, seduti su una panchina c’erano alcuni turisti, lo si capiva da come parlavano. Sono arrivati per il TTG e hanno approfittato del sole per uscire dall’hotel e farsi una camminata in centro. Si sentono spaesati, non capiscono perché le vetrine dei negozi sono chiuse. Non comprendono perché alcuni bar e locali hanno le saracinesche abbassate nonostante sia una bella giornata. Non riescono a tradurre quello che c’è scritto nei cartelli attaccati con lo scotch alle vetrine: ‘Giovedì 13 ottobre chiuso in segno di lutto. Sentite condoglianze alle famiglie’. Lo shopping può aspettare ed anche il caffè. Fuori da un locale chiuso c’è chi ha rinunciato a cercare una caffetteria aperta e si è seduto nei tavolini esterni. Sospira e si guarda attorno.

La città si rialzerà dopo la tragedia che l’ha privata di sette angeli, ma non ora, non mentre migliaia di persone si sono strette in silenzio attorno alle sette bare. La sindaca Daniela Angelini aveva chiesto ai negozi di rispettare il lutto nel giorno dei funerali. Tantissimi lo hanno fatto. Nell’isola pedonale alcuni hanno chiuso con la saracinesca, altri hanno spento le vetrine. In città chi non poteva togliere un servizio alla collettività, come i supermercati, ha deciso di ridurre l’orario di apertura e spegnere le insegne esterne partecipando al lutto cittadino. Altri, come i parrucchieri, da mercoledì hanno iniziato a chiamare i propri clienti per annullare e rimandare gli appuntamenti. Anche in Paese si rispetta il lutto. Nella tarda mattinata i titolari delle attività hanno chiuso in tutta fretta per arrivare puntuali al funerale. E nel pomeriggio la maggior parte delle attività non ha riaperto. E’ sceso il silenzio, ma bisogna ripartire, lo hanno insegnato gli stessi ragazzi di Centro21. Oggi tra piazza Unità e le piazzette Matteotti e Rarri inizierà Ciocopaese. Sarà diverso; sarà un inizio.

Andrea Oliva