Studenti, la stangata in una stanza "Sfrattati per far spazio ai turisti"

La rabbia degli universitari: "Da maggio prezzi alle stelle. Costretti a lavorare in hotel per avere un tetto" .

Studenti, la stangata in una stanza  "Sfrattati per far spazio ai turisti"

Studenti, la stangata in una stanza "Sfrattati per far spazio ai turisti"

di Andrea G. Cammarata

Alla ricerca dell’affitto perduto. Sulla scia della protesta studentesca partita da Milano e che giorno dopo giorno si sta allargando a macchia d’olio lungo tutta la Penisola, anche gli universitari del campus riminese di Unibo sono costretti a fare i conti con la chimera del caro affitti. Ma sebbene in città gli alloggi siano tutt’altro che a ’buon mercato’, con prezzi che variano in media tra i 350 e i 400 euro per il posto in una stanza doppia o tripla per arrivare fino a 500 euro per una singola, il paragone con Milano non regge. In Riviera a fare più paura è "la difficoltà di reperire case in affitto a causa della natura turistica della città", così come asserito dal partito Sinistra Italiana Rimini. Difficoltà che trovano conferme nei tanti studenti fuorisede in città.

Da un lato, infatti, c’è il problema del caro affitti, dall’altro la stagionalità che obbliga gli studenti a lasciare l’alloggio a maggio per poi restare senza fino alla chiusura della stagione. Sono molti i giovani del polo universitario riminese che lamentano di non poter compiere l’intero ciclo di studi nello stesso appartamento. E c’è chi si vede obbligato a fare la stagione negli alberghi che offrono vitto e alloggio. È il caso di Umijodn, studente uzbeko in Economia e Legge, che fra qualche giorno dovrà lasciare la stanza doppia che ha occupato durante l’anno a un costo esuberante di 300 euro al mese. Per superare il problema della stagionalità, Umijodn ha trovato un posto di lavoro con alloggio in albergo. "È stata l’unica soluzione – ammette –. Solo così posso superare la stagione senza rientrare a casa, e come me ci sono tante altre persone nella mia stessa situazione", spiega lo studente con rammarico, aggiungendo che ogni anno la sua è una problematica che si ripropone "senza soluzione di continuità".

Della stessa opinione è Alice, studia Psicologia e vorrebbe avere una casa per sé ma "affittare in città – spiega– è molto faticoso, i proprietari ti mandano via a maggio perché riaffittano ai turisti con dei sovrapprezzi insostenibili, non è bello avere la casa solo per sette mesi, chi fa una triennale vorrebbe trovare una soluzione abitativa e non sentirsi obbligato a cambiarla". Alessia, invece, è pugliese e vive nella residenza universitaria per studenti di via Roma. Ha una borsa di studio e paga per una singola "solo" 280 euro al mese, ma "senza borsa sarebbero stati 400 euro e non sarei mai venuta studiare a Rimini se non ci fosse stata l’opportunità che lo studentato ci offre. È una buona idea – aggiunge – quella di mettere a disposizione per gli studenti le vecchie caserme, io sto pensando se fare la stagione o tornare a casa, tutti dovrebbero avere accesso ad affitti decenti e proporzionati al loro status". Una scelta obbligata invece quella di Andrea e Giuseppe che studiano Moda fuori sede dalla Puglia. Entrambi vivono nello studentato di via Roma da tre anni: "Grazie agli aiuti della Regione abbiamo potuto terminare il nostro percorso nella stessa camera", affermano. Lo studentato, infatti, ospita 90 studenti distribuiti in 76 camere su 4 piani, ma da solo non può bastare a sopperire la carestia di alloggi in città. Anche per questo nei giorni scorsi l’assessore Kristian Gianfreda ha rilanciato la proposta di: "Trasformare le strutture ricettive marginali in studentati di alta qualità o in staff hotel", per allargare l’offerta abitativa a basso costo per gli studenti in cerca di affitto.