Rimini, 2 ottobre 2024 – In Romagna sono state migliaia – a partire del 2019 – le multe fatte alle famiglie che, violando la legge Lorenzin sui vaccini obbligatori per i minori fino a 16 anni, non hanno vaccinato i loro figli.
Molti di quelli che non hanno pagato le sanzioni, hanno depositato memorie e atti difensivi per motivare la loro scelta. Per anni non si è saputo più nulla, e i genitori pensavano (o meglio speravano) che fosse finita lì. Invece, a partire da luglio, l’Ausl Romagna ha cominciato a spedire le ingiunzioni di pagamento delle multe. E il conto è salato: 198 euro a sanzione. Che sale a 248 per chi, secondo l’Ausl, non ha presentato atti difensivi.
Sulla questione Matteo Montevecchi, consigliere regionale indipendente (ex Lega) nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione in Regione. Facendo notare come "le multe siano cadute in prescrizione".
Montevecchi parla "di una vera e propria vessazione" da parte dell’Ausl e della Regione nei confronti delle famiglie. Anche Matteo Angelini, il consigliere comunale della lista 3V a Rimini, è intervenuto duramente sul tema.
Ma molte famiglie, nel frattempo, hanno deciso di avviare una battaglia legale per impugnare le ingiunzioni di pagamento davanti al giudice di pace. E sono centinaia, a Rimini, quelli che hanno già fatto o stanno per fare ricorso. Luca Ventaloro, uno degli avvocati del Comilva (l’associazione che si batte contro l’obbligo vaccinale) conferma di aver depositato "già 110 ricorsi ai giudici di pace in tutta la Romagna, di cui una trentina a Rimini".
La nostra provincia è – storicamente – una delle ’culle’ dei No vax. Per questo "i ricorsi a Rimini sono svariate centinaia – assicura Ventaloro – visto e considerato che, oltre a me, ci sono una dozzina di avvocati che stanno lavorando sulla vicenda". Secondo i legali le multe sono prescritte, e comunque "l’Ausl avrebbe potuto contattare le famiglie, prima di mandare le ingiunzioni di pagamento".
Secondo la direttrice amministrativa dell’Ausl Romagna, Agostina Aimola, le cose stanno diversamente: "Noi stiamo soltanto applicando la legge. E non è vero che le multe sono prescritte, altrimenti non avremmo mandate le ingiunzioni di pagamento a casa". Ma perché non avviare prima il confronto con le famiglie sanzionate? Perché poi è arrivata l’emergenza della pandemia, che ha assorbito gran parte del personale Ausl.