Stupri in spiaggia a Rimini, Butungu condannato. "Processo da rifare, mancava l’interprete"

Condannato a 16 anni per violenza sessuale di gruppo a Miramare, ora i suoi legali attaccano: "Gli fu negato il diritto alla difesa nella sua lingua d’origine ". Nel mirino due interrogatori

L’arresto di Guerlin Butungu

L’arresto di Guerlin Butungu

Rimini, 25 marzo 2023 – Nella notte a cavallo tra il 25 e il 26 agosto del 2017 Rimini fu teatro di una serie di violenze efferate, inaudite. I fatti, passati alla storia come gli ‘stupri di Miramare’, sono una ferita aperta nel cuore della città, impossibile da dimenticare. Ecco perchè la notizia è destinata sicuramente a fare clamore. La posizione di Guerlin Butungu – il 26enne ex richiedente asilo congolese condannato a 16 anni (sentenza confermata in Appello e Cassazione e quindi diventata definitiva nel dicembre del 2019) per aver violentato, insieme a tre complici minorenni, una turista polacca, massacrato di botte il fidanzato e aver successivamente violentato una transessuale peruviana, oltre ad aver aggredito una turista e rapinato il compagno la notte del 12 agosto – potrebbe presto essere messa in discussione.

"Riteniamo che sia stata comessa una violazione del diritto di difesa. Per questo motivo è nostra intenzione presentare un’istanza di revisione del processo definitivo che verrà depositata alla Corte d’Appello di Ancona, competente territorialmente per quanto riguarda il tribunale di Rimini". Ad annunciarlo è l’avvocato Antonio Miraglia, che insieme alla collega Liana Lotti sta seguendo le vicende processuali di Butungu. La legge ammette questa possibilità solo in rarissimi casi. Ad esempio, se dopo la condanna si scoprono nuove prove che potrebbero dimostrare l’innocenza del condannato o nel caso in cui sia possibile dimostrare che la condanna è stata pronunciata in conseguenza di falsità in atti o in giudizio. Va da sé che ottenere la revisione di un processo è compito tutt’altro che semplice.

Anche perché le ricostruzioni della squadra mobile della polizia di Stato hanno sempre portato gli inquirenti a ravvisare in Butungu il capo del branco che quella notte di sei anni fa seminò il terrore sulla spiaggia di Rimini. A suo carico ci sono i filmati delle telecamere e altri elementi messi insieme dagli investigatori. Il congolese, inoltre, è autore di una confessione e aveva ammesso (secondo gli avvocati della difesa, solo parzialmente) la sua responsabilità: per questo motivo ha potuto usufruire della formula del rito abbreviato, che gli ha dato diritto ad uno sconto di pena pari ad un terzo. Con lui la giustizia era stata rapidissima: l’arresto risale al 3 settembre 2017 e il 10 novembre dello stesso anno si arriva alla sentenza di primo, grazie alla richiesta di rito direttissimo presentata dalla Procura. Per i giudici della Cassazione, Butungu era "consapevole del male che stava facendo". Il pool di avvocati che si sta occupando del caso ritiene però "di avere in mano sufficienti elementi per poter impugnare la sentenza". Le contestazioni dei legali riguardano essenzialmente i primissimi interrogatori a cui fu sottoposto Butungu successivamente all’arresto, scattato mentre tentava di allontanarsi in treno: una fuga disperata da Cagli verso la Francia.

"In quelle sedi - continuano gli avvocati - fu verbalizzato che l’indagato era capace di intendere l’italiano e che l’interrogatorio si sarebbe perciò svolto nella nostra lingua. Noi contestiamo questa circostanza. Parliamo di una persona con un bassissimo livello di scolarizzazione che, all’epoca, era in Italia da pochissimi mesi, e conosceva a malapena qualche parola nella nostra lingua, di certo non sufficiente ad affrontare gli interrogatori. Interrogatori che, a nostro modo di vedere, sarebbero dovuti avvenire alla presenza di un interprete, cosa che di fatto non è avvenuta, pregiudicando a nostro avviso il contenuto delle dichiarazioni messe agli atti. Di quegli interrogatori abbiamo delle trascrizioni scritte. Ci stiamo adoperando per reperire eventuali registrazioni, secondo noi fondamentali per comprendere il grado di comprensione di Butungu rispetto alle domande poste".