Su lavoro e pensioni i sindacati non mollano "Senza confronto, sarà sciopero generale"

Ieri al via le assemblee: è la prima fase della mobilitazione

"Senza confronto con il governo, ci sarà lo sciopero generale". Non ci girano attorno i sindacati. Hanno avuto inizio ieri, con un doppio appuntamento al Teatro Nuovo di Dogana decisamente partecipato, le otto assemblee zonali intercategoriali convocate da Csdl, Cdls e Usl per discutere con i lavoratori e i pensionati i progetti di legge di riforma pensionistica e di revisione delle norme sull’occupazione. Prima tappa, questa, della fase di mobilitazione indetta dalle tre organizzazioni sindacali sammarinesi. Sotto la lente la riforma delle pensioni e quella del lavoro. Riforme di un certo peso per le quali i sindacati chiedono condivisione all’esecutivo. "Nell’ultimo incontro svolto con la maggioranza – sottolinea il segretario generale della Csdl, Enzo Merlini – erano emersi impegni diversi rispetto all’articolo che riguarda il contributo dello Stato e il prelievo dei fondi, impegni che non sono stati rispettati, così come le garanzie di corresponsione del 25% da parte del bilancio dello Stato. Non è chiaro cosa succede con i disavanzi precedenti, non è stato rispettato l’impegno a ridurre i disincentivi, né l’impegno a posticipare in avanti il calo del rendimento del primo pilastro. Mi fermo qui perché questi motivi sono più che sufficienti per dichiarare lo stato di mobilitazione, non solo per i contenuti ma anche per il metodo".

"In questo difficile contesto socio economico – denuncia il segretario generale della Cdls, Gianluca Montanari – scopriamo con grande stupore che il governo ha inserito nel testo emendato della riforma pensioni presentato in Commissione Sanità un nuovo articolo, mai discusso con il sindacato, che blocca fino a fine 2027 la rivalutazione delle pensioni, prevedendo un misero 1% in sostituzione dell’inflazione rilevata annualmente. Siamo di fronte a vero e proprio blitz".