CronacaGreen pass: tamponi prenotati dai No vax, malati in fila

Green pass: tamponi prenotati dai No vax, malati in fila

Farmacie prese d’assalto per avere la carta verde, intanto chi ha sintomi non riesce a fare il test

Roberto Deluigi, presidente di Federfarma a Rimini

Roberto Deluigi, presidente di Federfarma a Rimini

"Posso venire a fare il tampone in farmacia? Non sento più odori e sapori, forse ho preso il Covid...". Fino al 15 ottobre, tanti riminesi ogni settimana si sottoponevano al test in farmacia per il sospetto di aver contratto il virus. Ma da quando il Green pass è diventato obbligatorio nei luoghi di lavoro, le farmacie sono prese d’assalto da chi, non essendo vaccinato, è costretto a farsi il tampone per poter lavorare. Questo sta provocando non pochi disagi a coloro che vorrebbero sottoporsi in tempi rapidi al tampone perché temono di avere il Covid.

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"In realtà – ricorda Roberto Deluigi, il titolare dell’omonima farmacia (in via Di Mezzo) e presidente di Federfarma – chi ha sintomi del virus dovrebbe rivolgersi direttamente al proprio medico di famiglia, che poi prescrive il test presso i laboratori Ausl. È vero però che molti, al primo sospetto, venivano nelle farmacie a fare il test. Ora è diventato più complicato". Nonostante le file per i tamponi di chi non è vaccinato, "si cerca di andare incontro alle esigenze di tutti – contnua Deluigi – Nella mia farmacia facciamo 200 test al giorno, se uno viene anche senza prenotazione lo accontentiamo". Capita così anche alla Nuova ricerca dove si fanno più di 200 tamponi al giorno.

"Ma i test per chi non è vaccinato e deve fare il tampone per lavorare – spiega Giorgio Celli, direttore della Nuova Ricerca – sono limitati e su prenotazione. Teniamo sempre una quota di tamponi a disposizione per chi ha il sospetto di aver preso la malattia".

Chi invece si rivolge al medico di famiglia, riesce comunque a fare il tampone in tempi rapidi. "Passano 24 ore, in media, da quando i pazienti ci chiamano a quando fanno il test e hanno l’esito dall’Ausl – spiega Marcello Lombardi, medico di base – Ma è vero che molti prima andavano in farmacia e adesso rinunciano per le lunghe code".

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