Targa straniera e residenza in Italia, il caso San Marino. Raffica di multe a Rimini

L’allarme del parlamentare Pd Di Maio: "La norma va rivista, tanti frontalieri stangati"

Targa straniera, raffica di multe a Rimini (Foto di repertorio Ravaglia)

Targa straniera, raffica di multe a Rimini (Foto di repertorio Ravaglia)

Rimini, 21 dicembre 2018 - Ci sono tanti furbetti, «ed è giusto sanzionarli». Ma la nuova norma (inserita nel decreto sicurezza) che punisce severamente chi gira con l’auto con targa straniera, sta avendo «effetti molto preoccupanti nel Riminese. Solo a me – rivela il parlamentare forlivese del Pd Marco Di Maio – negli ultimi giorni si sono rivolte oltre 10 persone, quasi tutti lavoratori frontalieri. Sono state fermate dalle forze dell’ordine perché viaggiavano su vetture aziendali targate San Marino. Alcuni hanno già preso la multa, altri per ora si sono ‘salvati’ , prendendosi solo un avvertimento da parte degli agenti».

La questione è nota. Con il decreto sicurezza chi è residente in Italia non può più girare a bordo di una macchina con targa straniera. Le sanzioni sono pesantissime: si va da 712 a 2.848 euro, e se non ci si mette in regola immatricolando l’auto in Italia entro 6 mesi, si rischia anche la confisca della vettura. La norma vuole colpire in particolare i furbetti che immatricolano l’auto all’estero, per pagare meno tasse. Un fenomeno che è particolarmente diffuso nel Riminese, per la vicinanza con la Repubblica di San Marino.

«Ma la norma, così com’è attualmente, va modificata nel più breve tempo possibile, per evitare quello che sta accadendo a Rimini e in altre zone d’Italia – osserva Di Maio – Ci sono lavoratori frontalieri riminesi, e sono tanti, che hanno a disposizione la macchina aziendale con targa sammarinese e rischiano per questo di essere pesantemente multati. E’ quello che è già accaduto ad alcune delle persone che mi hanno contattato. Lo stesso problema rischiano di averlo sammarinesi regolarmente residenti a Rimini. Vanno fatti dei correttivi, per evitare multe ingiuste». Anche perché, come rivelato dallo stesso Di Maio, le verifiche sono già partite da parte della polizia municipale e dei carabinieri. A breve anche la polizia stradale di Rimini partirà con una campagna di controlli mirati, e allora saranno dolori.