Rimini, stretta sulle auto con targhe straniere. A rischio i finti sammarinesi

Pacchia finita per chi viaggia su auto con targhe dall’Est Europa alla vicina San Marino. Migliaia gli automobilisti che eludono il fisco

Controlli a raffica

Controlli a raffica

Rimini, 11 novembre 2018 - Pacchia finita per chi viaggia su auto con targhe straniere, dall’Est Europa alla vicina San Marino. Stimati in diverse migliaia solo nel Riminese gli automobilisti che eludono il fisco evitando il bollo e l’assicurazione in Italia, e sfrecciano davanti agli autovelox certi che non pagheranno mai nessuna multa. Il governo annuncia un giro di vite contro l’esterovestizione delle auto, private e societarie.

«Abbiamo inserito nel Decreto Sicurezza una norma che vieta a chi risiede in Italia da oltre 60 giorni di circolare con veicoli a targa estera. Con noi i furbi non avranno vita facile», ha detto il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. «Vedremo le modifiche al Codice della strada quando il Decreto sarà approvato definitivamente – attacca Ivano Vandi, ispettore della polizia municipale ed ex comandante di Santarcangelo e dell’Unione di vallata –. Oggi si deve reimmatricolare l’auto straniera in Italia dopo un anno di residenza. Se no viene sequestrata».

Gli escamotage sono noti. «Ad esempio – prosegue Vandi – un cittadino albanese o romeno utilizza un’auto intestata a un parente nel suo Paese, dal quale ha la delega. Risparmia tantissimo in bollo e assicurazione, salvo i guai che possono nascere in caso di incidente per i massimali diversi». Riguardo al Titano, il vantaggio è soprattutto fiscale. Altro trucco, l’intestazione a società di leasing. Oggi i furbetti scoperti per la terza volta pagano una sanzione da 85 a 335 euro. Domani la sanzione partirà da 712 euro, e se non ci si mette in regola entro 180 giorni, tempo nel quale l’auto è tenuta in deposito, viene confiscata. Quanto a San Marino le notifiche delle multe italiane deve farle il Tribunale, che incarica la Polizia civile. Gli ultimi dati disponibili indicano che la Polizia civile ha sul groppone circa 25mila atti da notificare ai propri cittadini per multe ricevute in Italia (gran parte nel Riminese). Negli ultimi anni c’è stato uno snellimento delle procedure di trasmissione dei dati tra Stati, scesi da dieci a due mesi.

Intanto San Marino ha iniziato una «ricognizione per approfondire se la normativa del nostro Paese deve essere integrata in vista delle modifiche di quella italiana – afferma Eva Guidi, ministro alle Finanze, con delega ai Trasporti –. Va sottolineato che le targhe non possono essere intestate se non si risiede sul Titano. E anche i frontalieri che viaggiano con i mezzi delle aziende sono dotati di documentazione specifica sull’appartenenza di auto, furgoni o altro. Comunque la nostra ricognizione sarà a 360 gradi, concessionarie comprese».