Tartassati dai Comuni, la tregua è finita Tutti i rincari annunciati per il 2023

Aumenteranno l’imposta di soggiorno, i servizi a domanda individuale e i parcheggi. Fine degli sconti per bar e ristoranti

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di Manuel Spadazzi

È finita la stagione degli ’sconti’ sulle tasse. Dopo le agevolazioni e gli sgravi concessi in questi anni per la pandemia, nel 2023 tornano gli aumenti. A macchia di leopardo, i comuni del Riminese hanno già previsto (o stanno per farlo) incrementi per questo o quel balzello. Chi alzerà la tassa di soggiorno, chi le tariffe dei parcheggi o dei servizi a domanda individuale, chi il canone di occupazione di suolo pubblico. E anche se, in diversi casi, le amministrazioni devono ancora definire le manovre nei dettagli, la certezza è solo una: a pagare saranno cittadini e imprese. Ecco le scelte dei principali comuni della provincia.

RIMINI

Nel capoluogo cresce da gennaio l’imposta di soggiorno per gli appartamenti che vengono utilizzato a fini turistici (sulla piattaforma di Airbnb e non solo): si passerà da 0,70 centesimi a persona al giorno a 1,50. Si ridurrà invece l’Imu su case affittate a canone concordato. Addio agli sconti sulla tassa di occupazione del suolo pubblico per i bar e i ristoranti (ne abbiamo parlato ieri su queste pagine), "ma abbiamo confermato il progetto Open space per chi vuole allargare i dehor – fa notare l’assessore al bilancio Juri Magrini – e il canone rimane invariato". Invariate anche altre tasse. Sull’addizionale Irpef, Palazzo Garampi ha ridotto le aliquote sui redditi minori: 0,60% per quelli da 15.001 a 28.000 euro (confermata l’esenzione sotto i 16.000, come nel 2022) anziché 0,66%, mentre nella fascia da 28.001 a 50mila l’addizionale scende a 0,78% a 0,70%. "Significa che quasi 50mila riminesi pagheranno meno, e ce ne sono 60mila che saranno esentati completamente dall’addizionale Irpef".

RICCIONE

La manovra è ancora in discussione, ma ha già sollevato un vespaio tra i gruppi di minoranza e l’associazione albergatori. È previsto infatti l’aumento dell’imposta di soggiorno. Stando alla delibera di inizio mese (è la proposta della giunta), la tassa passerà da 0,50 a 1 euro per strutture a una stella, da 0,70 a 1,20 per quelle a due, da 1,80 a 2,10 per gli hotel tre stelle, da 3 a 3,30 per quelli a quattro. Crescerà e non poco l’imposta anche per i camping. Previsto poi un incremento del 7% della Tari, la tassa rifiuti: un aumento "che era già programmato dal 2021", dicono dall’amministrazione. E crescono pure gli abbonamenti stagionali per i parcheggi.

MISANO

"Resterà quasi tutto invariato a Misano – spiega il sindaco Fabrizio Piccioni – dalla tassa di soggiorno, alle rette per le scuole, fino all’Imu e all’occupazione di suolo pubblico. Ma il bilancio va ancora discusso": se ne parlerà il 22. Una cosa è già certa: saranno ritoccate le tariffe dei parcheggi. Un’ora di sosta, per capirci, passerà da 1 a 1,20 euro. E saranno ritoccate anche le tariffe giornaliere e settimanali.

CATTOLICA

Per alcune tasse, compresa imposta di soggiorno e canone di occupazione del suolo pubblico, non ci saranno aumenti. Nello schema di bilancio approvato nei giorni scorsi, la giunta ha deciso di aumentare dell’8,9%, "seguendo il tasso di inflazione", alcuni dei servizi a domanda individuale. Cresceranno così le tariffe per cimiteri e altre voci.

SANTARCANGELO

Anche qui il bilancio non è stato ancora discusso, ma "non sono previsti aumenti sulle tasse", dicono dal Comune. Le associazioni di categoria chiedevano lo sconto sul canone di occupazione del suolo pubblico per i pubblici esercizi: sconto non previsto, almeno per ora.

BELLARIA

Niente tassa di soggiorno nemmeno nel 2023 a Bellaria. "Confermiamo la nostra scelta", dice il sindaco Filippo Giorgetti. Invariate anche altre tasse, ma "aumenterà il canone di occupazione del suolo pubblico, sulla base dell’adeguamente all’inflazione. Avremmo potuto aumentarlo dell’11%, invece crescerà solo del 5%".