Tavolini all’aperto, finchè dura (per poco)

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Finché la barca va... cantava Orietta Berti. Che nel caso delle verande significa: marchiamo il territorio, perché a fine anno cambia musica. Per ora si paga, in seguito gli spazi occupati dai pubblici esercizi torneranno nei confini pre-Covid. E’ vero, hanno piantato le tende anche nella fioriere, ma le restrizioni imposte durante la pandemia giustificavano concessioni speciali. Qualcuno ha indubbiamente esagerato, ma in tanti casi la soluzione si è rivelata gradevole. Insomma, non si può essere intransigenti. E fino al 2020 lo sono stati. Allestire con qualche tavolino, gli angoli più suggestivi di strade e piazze non è necessariamente un reato. Purtroppo viene messo sullo stesso piano chi ha colonizzato con vetrate e cemento fette intere di zone pubbliche a chi ha montato un ombrellone con qualche arredo discreto. Concordo con lei:

non è più tempo di lamenti. Il diritto a utilizzare il suolo pubblico

è stato prorogato, e le tariffe sono state scontate. A volte bisogna sapersi accontentare. Perché dal prossimo anno andrà (per i gestori) sicuramente peggio.