Tempo per l’Ucraina, raccolti seimila euro

Sono 432 i dipendenti del Comune che hanno aderito alla proposta di donare un’ora dell’ultimo stipendio. Bragagni: "Grande solidarietà"

Migration

Tempo prezioso per l’Ucraina, scandito da tutto l’altruismo del Comune di Rimini. Sono 432 i ‘sì’ da parte dei dipendenti di Palazzo Garampi alla proposta lanciata dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria di Rimini di togliersi un’ora di stipendio dalla propria busta paga per donarla agli ucraini arrivati sul territorio dopo lo scoppio della guerra.

L’iniziativa, lanciata da RSU in accordo con gli assessori comunali alle politiche per lo sviluppo delle risorse umane Francesco Bragagni (in foto) e alla protezione sociale Kristian Gianfreda, ha preso il via il 22 aprile ed è terminata il 6 giugno: in questo arco temporale sono stati raccolti 6.116,46 euro in totale.

Ai dipendenti comunali era stata inviata una mail nella quale si chiedeva se volessero aderire al progetto basato su una trattenuta di carattere volontario prelevata secondo i divisori contrattuali dall’importo della remunerazione globale mensile netta. Come stabilito, le risorse riguardanti il mese di maggio sono state versate, al termine delle opportune procedure, come aiuto in ambito locale nel conto della sezione della Protezione Civile Comune e Provincia di Rimini, la realtà preposta all’assistenza della comunità ucraina ospite nelle strutture riminesi. La stessa cosa vale per il mese di giugno.

"Il nostro ringraziamento va ai dipendenti di Palazzo Garampi che si sono immediatamente resi disponibili a sostenere e supportare le famiglie ucraine scappate dall’orrore del conflitto bellico – è il commento degli assessori Bragagni e Gianfreda –. Le tante adesioni sono l’ennesima dimostrazione del grande senso di generosità e solidarietà che contraddistingue il personale del Comune di Rimini, grazie al quale è stato possibile dare concretezza a un’idea che permetterà di apportare un contributo effettivo a chi si è ritrovato costretto a fuggire dal proprio Paese a causa delle bombe".