Teneva pistola e proiettili nascosti nell’armadietto

Arrestato a Santarcangelo un 30enne gestore di una palestra di Rimini. Il controllo è scattato dopo uno scambio di droga e si è esteso alla struttura

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Una pistola nascosta nell’armadietto della palestra. La stessa palestra di Rimini di cui lui, il 30enne John Leka, è socio, oltre che vice presidente di un’associazione di pugilato. Gli agenti della squadra mobile lo hanno fermato mercoledì scorso a Santarcangelo, non lontano dalla piscina. Poco prima, secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, il 30enne avrebbe preso parte ad uno scambio di droga con un giovane albanese proveniente da San Mauro Pascoli, sul quale al momento sono in corso ulteriori indagini. Il sospetto è che l’uomo, arrestato dagli agenti della questura, possa essere collegato a una fiorente attività di spaccio di cocaina. Circostanza sulla quale gli inquirenti saranno ora chiamati a fare piena luce.

Tutto comincia da alcune segnalazioni fatte pervenire alla squadra mobile. Il 30enne era già da tempo nel mirino degli agenti, che avevano iniziano a tenere d’occhio le sue mosse. Il sospetto è che potesse custodire, all’interno della sua palestra, sostanze stupefacenti e persino delle armi da fuoco. L’altro giorno i poliziotti lo hanno seguito fino a San Mauro Pascoli. Qui il 30enne si è incontrato con un altro ragazzo di origine albanese ed entrambi sono poi ripartiti, ciascuno a bordo della propria auto, in direzione di Santarcangelo. A quel punto gli agenti hanno deciso di entrare in azione, trovando addosso all’interlocutore di Leka un involucro contenente oltre due grammi di polvere bianca.

Sospettando che potesse essere stato proprio il 30enne a cederla, i poliziotti lo hanno accompagnato fino alla sua abitazione per perquisirla. Dentro non è stato trovato nulla di compromettente. La vera scoperta è stata fatta poco dopo, durante la perquisizione della palestra, quando in un armadietto, accessibile solo ai soci, è stata ritrovata una pistola di marca Zastava con tanto di 24 proiettili calibro nove avvolti nella carta e nella pellicola. Motivo, quest’ultimo, che ha convinto i poliziotti ad arrestare il 30enne. Attualmente si trova in carcere, in attesa di comparire davanti al giudice per l’udienza di convalida dell’arresto. È difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù. Nel 2019 l’uomo era già finito in manette, insieme ad altri due complici, per aver fatto salire su un’auto una persona, picchiandola e rapinandola.