Cattolica, i periti. "Teresa poteva essere salvata, il medico ha sbagliato"

Per i periti della Procura la bimba non doveva tornare a casa

La piccola Teresa

La piccola Teresa

Cattolica (Rimini), 24 novembre 2017 - La morte della piccola Teresa poteva essere evitata. Almeno questa sembra essere la conclusione della perizia disposta dal procuratore della Repubblica, Paolo Giovagnoli, che ‘accusa’ il medico del pronto soccorso di Cattolica che aveva visitato la bambina, uccisa dalla peritonite a cinque anni.

Teresa, dicono il medico legale, Donatella Fedeli, e il chirurgo pediatrico, Serenella Pignotti, che hanno esaminato il caso su disposizione della Procura, doveva essere trattenuta in osservazione, oppure il medico avrebbe dovuto inviare la piccola paziente al pronto soccorso pediatrico di Rimini. Questo, in considerazione della giovane età della bambina che accusava dolori addominali. Un errore, secondo gli esperti, dovuto probabilmente all’inesperienza della dottoressa del pronto soccorso di Cattolica, ancora alle prime armi, a cui, dicono, si è aggiunta la mancanza della strumentazione necessaria alla diagnostica. Al momento, il fascicolo aperto dal magistrato per omicidio colposo resta ancora a carico di ignoti, ma è probabile che le conclusioni della perizia spingeranno il pubblico ministero a iscrivere il medico in questione nel registro degli indagati.

La tragedia si era consumata il 20 luglio scorso, un giovedì. Ma era stata nella notte tra lunedì e martedì che la bimba era stata portata dai genitori al presidio medico di Cattolica con forti dolori addominali e la febbre alta. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori della Squadra mobile, il personale medico l’aveva visitata, e quindi rimandata a casa predisponendo alcune analisi. Dagli accertamenti era emerso che la bambina aveva un’infezione, e le erano quindi stati prescritti degli antibiotici. Il 19 luglio la piccola sembrava avere avuto un lieve miglioramento, ma il giorno successivo, subito dopo essersi alzata per andare in bagno, era svenuta tra le braccia della mamma. L’ambulanza era arrivata sul posto in pochi minuti, i sanitari avevano effettuato a lungo le manovre per rianimarla, proseguite poi per oltre un’ora all’ospedale di Rimini, dove era stata trasportata. Ma alla fine i medici erano stati costretti ad arrendersi, e a dichiararne la morte. Sul corpo della bambina era stata fatta una prima autopsia, su iniziativa della stessa Ausl, esame subito sospeso quando erano emerse le tracce di una possibile peritonite che aveva fatto scattare la segnalazione alla Procura. Il nuovo same autoptico aveva confermato: Teresa era morta di peritonite.