Terza dose: addio Sputnik a San Marino

Covid, allarme del segretario di Stato alla Sanità: "Avanti così, scordiamoci le feste di Natale e Capodanno". Il vaccino russo ha funzionato bene, ma ora per i richiami sono tutti passati al Pfizer: ecco perché

Covid a San Marino: preoccupano i numeri

Covid a San Marino: preoccupano i numeri

San Marino, 16 dicembre 2021 - "La situazione della sanità a San Marino per via del contagio è drammatica. Abbiamo il dovere di dire alla cittadinanza che se va avanti così dobbiamo dimenticarci le vacanze natalizie e il Capodanno". E’ un grido quasi di rabbia quello lanciato dai banchi del parlamento sammarinese dal segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta. Perché anche sul Titano il Covid si è rimesso a correre. Come non mai. Nonostante anche San Marino si sia dovuto ‘arrendere’ da qualche settimana all’obbligo del Green pass per sedersi al ristorante e alla mascherina a scuola.

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Sono 647 (86 solo nelle ultime 24 ore) i casi attivi nella piccola Repubblica. Si teme che l’ospedale di Stato, l’unico presente in territorio, arrivi al collasso. Anche se per il momento, numeri alla mano, sono 18 i ricoverati, di cui 3 in Terapia Intensiva (saturazione al 25%). Numeri in crescita, ma ben inferiori rispetto a un anno fa. Effetto della massiccia campagna di vaccinazione avvenuta a San Marino dove ha completato il ciclo di immunizzazione primario l’83,92% della popolazione vaccinabile residente. La maggior parte con il siero russo Sputnik. E ora si corre anche con la terza dose. Sono 6.939 (il 22%) i sammarinesi che hanno ricevuto il booster, ma questa volta e per il momento, è stato iniettato a tutti Pfizer ritenendo, come spiegato più volte dalla Commissione vaccini dell’Istituto per la sicurezza sociale del Titano, che la vaccinazione eterologa induca "una risposta immunitaria, sia anticorpale, sia cellulare, più ampia ed efficace". Ma l’Istituto ha acquistato anche 4.000 dosi di vaccino Sputnik Light, che saranno utilizzate per i richiami, se richiesto. "Come noto – spiega il direttore generale dell’Istituto per la sicurezza sociale Sergio Rabini – l’acquisto del vaccino Sputnik V è stata una scelta dettata dalla necessità, in quanto in quel periodo non erano ancora giunti a San Marino i vaccini dell’accordo con l’Italia. Si è rivelata però una scelta vincente che ha consentito di mettere in sicurezza il nostro Paese e di uscire velocemente da un momento di forte emergenza. E anche ora, in un momento di forte risalita dei contagi le ospedalizzazioni sono la metà di quelle dello stesso periodo dell’anno scorso a fronte di oltre il doppio dei contagi. Segno quindi che i vaccini, tutti, nel perdere efficacia col tempo rispetto alla protezione dalle infezioni, mantengono una buona efficacia nel ridurre le forme più gravi e le ospedalizzazioni". E ancora una volta ci si affida ai numeri. Dal 1° aprile, quindi dopo un mese circa dall’inizio della campagna vaccinale a San Marino, al 30 novembre scorso i contagi tra le persone che avevano completato il ciclo di immunizzazione sono stati 557, di cui 483 erano vaccinate con il vaccino Sputnik V e 74 con il vaccino Pfizer. Nello stesso periodo le persone vaccinate ospedalizzate sono state 24, di cui 18 avevano ricevuto lo Sputnik V e 6 il vaccino Pfizer. Nello stesso periodo, invece, le persone ospedalizzate e non vaccinate sono state 193. Dai dati forniti dall’Iss emerge, quindi, che il tasso di ospedalizzazione a San Marino nella popolazione vaccinata è dello 0,102% nei vaccinati Sputnik V e dello 0,162% nei vaccinati Pfizer. Mentre è del 5,19% nella popolazione non vaccinata. In sostanza, un non vaccinato rischia l’ospedalizzazione 50 volte in più rispetto a un vaccinato.