Tesoro criminale, sigilli ai beni del trafficante

Sequestrati cinque immobili, un’auto e denaro per un totale di oltre 600mila euro di proprietà di un 70enne pluripregiudicato

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Un patrimonio che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato accumulato nel corso di una cinquantennale carriera criminale: cinque immobili sparsi tra la Valconca e la provincia di Pesaro-Urbino, una macchina e soldi per un valore complessivo superiore ai 600mila euro. Questo il ‘tesoretto’ sequestrato a Sergio Arfelli, 70 anni, originario del Ravennate ma da tempo residente nel Riminese, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine con alle spalle una lunga sfilza di reati, dallo spaccio alla detenzione di arma da fuoco fino ad arrivare al tentato omicidio. L’uomo, che è assistito dall’avvocato Fabrizio Bellavista, si trova al momento in carcere dove sta scontando una pena a 10 anni, confermata anche dalla Corte d’Appello, per i fatti avvenuti il 17 dicembre del 2019 a Forlì. Quel giorno Arfelli, al volante di una Fiat Punto rubata appositamente per questo scopo, passò per almeno tre volte sul corpo di un uomo di 75 anni, il quale riuscì a salvarsi miracolosamente riportando comunque delle gravi fratture.

Un’aggressione che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata dettata da motivi di vendetta, visto che tra Arfelli, successivamente arrestato dai carabinieri della sezione operativa e radiomobile, e il rivale da tempo non correva buon sangue per questioni legate al denaro. L’uomo aveva così deciso di impossessarsi di una macchina e, dopo aver pedinato per alcuni giorni la sua vittima, era entrato in azione, investendola per ben tre volte. Chiusa l’indagine riguardante il tentato omicidio, gli inquirenti hanno tuttavia continuato a scavare nel passato del 70enne, che dal 1972 in poi avrebbe iniziato a dedicarsi ad attività illecite di vario tipo, in particolar modo lo spaccio di droga, sua principale fonte di guadagno, almeno stando agli accertamenti.

Nei giorni scorsi, accogliendo la proposta del questore Rosanna Lavezzaro, la sezione misure di prevenzione del tribunale di Bologna ha emesso un decreto di sequestro finalizzato alla confisca, che ha quindi portato il personale della divisione anticrimine di Rimini ad apporre i sigilli alle proprietà di Arfelli. D’altra parte non poteva passare inosservata, agli occhi degli inquirenti, la sproporzione tra i redditi dichiarati dal 70enne e il patrimonio a lui riconducibile: di qui l’ipotesi che dietro i beni e le ricchezze accumulate nel corso del tempo potessero esserci attività tutt’altro che lecite. Le indagini della divisione anticrimine della questura di Rimini proseguiranno anche nelle prossime settimane: l’obiettivo è quello di smascherare e intercettare i tentativi di infiltrazione criminale nelle attività imprenditoriali sane della nostra provincia. Un copione che in passato è già stato visto.

l.m.