Una relazione tossica sfociata in anni di persecuzioni, minacce e violenze psicologiche e fisiche. È quanto emerso dal processo che ha portato alla condanna ad un anno, con rito abbreviato, di un 27enne di Savignano sul Rubicone, difeso dall’avvocato Fabrizio Briganti, accusato di atti persecutori ai danni della sua ex compagna, una giovane riminese.
I fatti contestati dall’accusa (pm Luca Bertuzzi) coprono un arco temporale di quasi quattro anni e si sono consumati principalmente in provincia di Rimini. Secondo quanto ricostruito, l’uomo avrebbe messo in atto una sistematica e prolungata condotta persecutoria, fatta di controlli ossessivi, minacce, aggressioni fisiche e psicologiche, appostamenti sotto casa e una vera e propria tempesta di messaggi e chiamate, anche in orario notturno, che hanno stravolto la quotidianità della vittima.
Tra gli episodi più inquietanti, quello in cui l’uomo, nel corso di un litigio, avrebbe stretto le mani al collo della donna tentando di strangolarla, spingendola contro un armadio e colpendola con morsi e pizzichi. Ma non si è trattato solo di violenza fisica: la donna, dopo aver troncato la relazione, è stata oggetto di una lunga serie di minacce verbali. In uno dei messaggi più gravi, il 27enne sarebbe arrivato a dirle: "Ti butto l’acido in faccia, ti taglio la gola". Frasi che hanno scatenato nella vittima un grave stato di ansia, costringendola ad uscire solo se accompagnata e portando con sé lo spray al peperoncino.