FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Traffico di lingotti d’oro. Perquisizioni a Misano

Maxi operazione anti-riciclaggio: i carabinieri hanno setacciato la casa di un sinti

Maxi operazione anti-riciclaggio: i carabinieri hanno setacciato la casa di un sinti

Maxi operazione anti-riciclaggio: i carabinieri hanno setacciato la casa di un sinti

Più di 20 chili in lingotti d’oro, 30 chili in lingotti d’argento, altri 30 chili tra monili in oro, gioielli e preziosi ancora da fondere e contanti per 390mila euro, oltre a telefoni cellulari e radio scanner, è il primo, sommario bilancio dell’operazione condotta stamane all’alba da 350 carabinieri in tutto il Veneto e nelle province di Trento e Rimini, su disposizione della Procura di Padova, pm Sergio Dini già collega del pm riminese Ercolani alla procura militare di Padova, e del gip del tribunale. I militari hanno dato esecuzione a 70 perquisizioni personali e domiciliari e a un decreto di sequestro preventivo nei confronti di un ex orafo vicentino, dei suoi due figli e di una seconda persona che, nel laboratorio nella sua casa di Gazzo Padovano, fondeva per lui l’oro rubato per renderlo irrintracciabile.

È questo il bilancio della maxi operazione anti-riciclaggio messa in campo dai carabinieri e che ieri ha interessato una settantina di persone dislocate in tutto il Nord-Est d’Italia, compresa anche la provincia di Rimini. Infatti, secondo le indagini dell’Arma, anche un cittadino di etnia sinti risultato domiciliato a Misano Adriatico sarebbe stato implicato nel traffico di preziosi e monili d’oro smantellato dai carabinieri. Per questo, ieri l’abitazione dell’uomo è stata perquisita, anche se del’indagato non ci sarebbe stata alcuna traccia.

L’indagine, condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Padova, è iniziata nel mese di aprile 2024 seguendo i movimenti di vari soggetti rom, sinti e albanesi dediti a furti e rapine nelle abitazioni di anziani e in gioiellerie, focalizzandosi poi sull’ex orafo vicentino che si è scoperto essere l’unico canale di riciclaggio: l’uomo li incontrava tutti i giorni per comprare l’oro da loro rubato. Nel corso dell’attività investigativa infatti sono stati documentati circa 730 incontri tra l’orefice e i pregiudicati delle varie bande criminali, che non si conoscevano tra loro, durante i quali il ricettatore ha ricevuto oltre 20 chili di monili in oro in cambio di pagamenti per 1.350.000 euro.