
Il malvivente in azione venerdì scorso allo sportello di piazza Cavour
Stava cercando di truffare gli utenti di un bancomat nel pieno centro storico di Rimini, ma è stato bloccato sul fatto. Un 26enne è finito in manette in piazza Cavour, dopo aver manomesso lo sportello automatico con l’obiettivo di rubare il denaro dei prelievi non completati. È successo l’altro ieri verso le 18, davanti alla filiale del Monte dei Paschi di Siena. L’uomo aveva messo in atto il cosiddetto "cash trapping", un metodo tanto semplice quanto insidioso che consiste nel manomettere l’erogatore di banconote in modo da trattenere il denaro prelevato dagli ignari utenti. Le banconote, infatti, restano bloccate da un dispositivo artigianale nascosto nello sportello, pronte per essere raccolte dal truffatore poco dopo. Tuttavia, il piano non è andato a buon fine. Intorno alle 18, gli operatori della sicurezza, monitorando le immagini delle telecamere, hanno notato l’uomo mentre armeggiava con sospetto davanti al bancomat. Su segnalazione del direttore dell’istituto di credito, in piazza Cavour sono accorsi gli agenti dell’Ufficio Prevenzione generale e Soccorso pubblico, che hanno sorpreso il 26enne mentre estraeva un frontalino in alluminio (simile a una sottile barriera) all’interno dello sportellino bancomat da cui fuoriescono le banconote. Banconote che erano rimaste intrappolate e che il rumeno stava per asportare. Poco prima dell’intervento dei poliziotti, una signora aveva cercato di effettuare un prelievo, ma il denaro non era uscito: il contante era rimasto intrappolato nel meccanismo. Secondo quanto ricostruito, il 26enne avrebbe tentato di recuperare i soldi nascosti nel dispositivo, ma è stato fermato e identificato dagli agenti, che lo avevano già riconosciuto dalle registrazioni della videosorveglianza. Arrestato con l’accusa di furto aggravato, l’uomo ha trascorso la notte in camera di sicurezza in attesa del processo per direttissima, celebrato nella mattinata di ieri. Il suo difensore ha optato per il rito abbreviato, conclusosi con una condanna a un anno di reclusione, pena sospesa.
Il "cash trapping", questo il nome dello stratagemma adottato dallo straniero, si basa su una modifica ingegnosa al bancomat: i truffatori inseriscono uno strumento o un dispositivo nella fessura da cui normalmente fuoriescono le banconote. Il dispositivo, di solito una linguetta metallica o qualcosa di simile, riesce a bloccare fisicamente le banconote durante il processo di erogazione. Gli utenti sono così portati a credere ci sia stato un problema tecnico e si allontana. Una volta che il cliente si allontana, i truffatori tornano allo sportello automatico per rimuovere la trappola e raccogliere il denaro rimasto bloccato. La Polizia invita i cittadini a prestare attenzione durante le operazioni di prelievo e a segnalare immediatamente anomalie nei terminali bancomat o movimenti sospetti nei pressi degli sportelli. In molti casi, come dimostrato da questo episodio, la collaborazione tra cittadini, vigilanza privata e forze dell’ordine può fare la differenza.