Tre barche affondate nel porto di Bellaria, una delle quali ha preso il largo e si è frantumata sugli scogli. Un gommone semisommerso. Niente di paragonabile al disastro del porticciolo della vicina Gatteo, dove quasi l’intera flotta del diporto ha rotto gli ormeggi e si è schiantata sugli scogli. A Bellaria la foce del fiume Uso il punto più critico. "Complessivamente il sistema ha tenuto – dice il responsabile dei volontari della protezione civile, Fabio Scarpellini – Nel primo pomeriggio per alcune ore abbiamo tutti i sottopassi in via precauzionale". Chiuso anche il ponte di via Ravenna tra Bellaria e Igea.
Tornano alla situazione in spiaggia, le onde sono arrivate alle cabine antistanti il lungomare Colombo, e a Igea Marina nella zona del porto. "Nessun problema nel nuovo lungomare in costruzione in zona Cagnona, dove la duna eretta a protezione del cantiere ha retto. Cerchiamo di frenare le esondazioni sul lungocanale e alle varie fosse, Rio Pircio e Vena 2 in particolare. Per fortuna il mare riceve. Ma la corrente nell’ultimo tratto del fiume è impetuosa". "Circa 20 nodi di corrente di fiumana, era da decenni che non si vedeva una cosa del genere", commenta un marinaio. Diportisti e protezione civile hanno messo in sicurezza, durante la mattinata, alcune barche che stavano rompendo gli ormeggi. Il canale è stato invaso da tonnellate di legna portata a valle dalla corrente. da via Italia ai confini con San Mauro,
Mario Gradara