
Gianfreda è in Brasile per un convegno
Pronto intervento, troppi falsi allarmi. E’ l’assessore alle Politiche per la salute del Comune di Rimini a commentare il report delle attività del ’sistema di soccorso preospedaliero’ in Romagna nel 2024. Riferito a primo soccorso sul posto, intervento 118, ambulanza, elisoccorso e trattamento da parte del personale. Che poi in gran parte prosegue al Pronto soccorso. "Il report – afferma Kristian Gianfreda – ci consegna una fotografia nitida: il 45% degli accessi avviene con codice verde, ossia situazioni di bassa criticità. Tale numero, apparentemente tecnico, ha in realtà un peso politico e programmatico rilevante". Ovvero, indica "che quasi metà delle richieste di intervento potrebbero e dovrebbero essere gestite al di fuori del circuito dell’emergenza-urgenza, in un contesto territoriale strutturato, capace di prendersi cura delle persone prima che la situazione si cronicizzi o venga percepita come emergenziale". Urge una correzione di rotta... "È in questa direzione – continua – che si innesta il macro-percorso di riforma della sanità in chiave territoriale su cui stiamo investendo come Comune, Distretto, Ausl. I Nodi territoriali di salute che stiamo andando a realizzare rappresentano un pilastro fondamentale (così come le Case di comunità) di una nuova visione della cura che non è più solo ospedalo-centralica ma ha come parola chiave la ‘prossimità’ ". La famosa ’rete diffusa’. "Sì, e di qui l’investimento di una rete diffusa e capillare di presidi di ascolto, prevenzione e intervento precoce, capaci di prendere in carico le fragilità". L’assessore offre anche una valutazione sui Cau, Centri accoglienza e urgenza: "I Cau dell’Ausl sono uno strumento pensato per alleggerire il carico dei pronto soccorso e migliorare l’accesso alle cure. Come ogni innovazione, richiede tempo per entrare nella quotidianità dei cittadini, e i risultati andranno valutati nel tempo". Da più parti si rilevano problemi... "Le criticità ci sono, ma sono fisiologiche in una fase di avvio. Condivido l’approccio dell’assessore regionale Massimo Fabi: serve migliorare il modello, non abbandonarlo. È un servizio che va sostenuto e accompagnato, perché risponde all’esigenza di una presa in carico più appropriata, vicina alle persone e al territorio". Dai recenti dati sui conti dell’Ausl Romagna - bilancio d’esercizio 2024 - è emersa un ammanco di oltre 37 milioni. E’ stato confermato l’aumento dell’assistenza territoriale, e la diminuzione degli accessi al pronto soccorso.
m.gra.