"Troppi uffici: tolgono spazio al commercio"

La mappatura dell’esperto De Ponti: in Paese e all’Abissinia un’attivita su due è "incoerente".

"Troppi uffici:  tolgono spazio  al commercio"

"Troppi uffici: tolgono spazio al commercio"

Uffici, agenzie, studi tecnici e medici a Riccione rosicchiano sempre più spazio ai negozi. Lungo gli assi commerciali del Paese e dell’Abissinia le attività definite ‘incoerenti’, sommate ai locali ancora vuoti, si aggirano intorno al 45 per cento, dato che suona come sollecito a varare in fretta il Regolamento del commercio, che dovrebbe porre dei paletti proprio per preservare la qualità e le tipiche caratteristiche degli assi commerciali. I nuovi dati sul centro storico e l’Abissinia, che seguono di alcuni mesi quelli pubblicati sulle 240 attività della ztl di viale Ceccarini, emergono dalla mappatura effettuata dallo studio che il consulente aziendale Fabio De Ponti ha svolto proprio in vista delle regole che il Comune stabilirà su richiesta degli stessi operatori per rilanciare lo shopping di qualità. Tra corso Fratelli Cervi, viale Lazio, piazza Unità e viali limitrofi sono stati censite 195 ‘unità’, di cui 88 (45,1%) ritenute incoerenti, perché o vuote (27 locali in tutto), o perché rispetto alla visione commerciale presentano "forti criticità" , 24 sono infatti occupate da uffici e 16 da servizi. Quali sono i suggerimenti in parte emersi anche dalle risposte date al questionario del Comune?

"Corso Fratelli Cervi – suggerisce De Ponti – deve caratterizzare e valorizzare la sua identità di borgo, attraverso un regolamento che definisca i colori delle abitazioni e attività, posizioni delle macchine esterne dei condizionatori, un nuovo arredo urbano con materiali tradizionali come legno, ferro e pietra". Occorre poi "impedire che altri uffici o studi soppiantino le attività commerciali, rendendo meno attrattivo il passeggio in zona. Serve poi far rispettare i 30 chilometri orari sul corso, implementare gli stalli per le biciclette e ridurre a 120 minuti la sosta massima negli stalli blu con quotidiani controlli della Polizialocale per permettere un maggior turn over delle auto". Il tutto da concordare e confrontare col comitato di chi opera nell’area interessata, dove, come sottolinea Da Ponti, "non mancano le eccellenze, dalle boutique alle attività enogastronomiche, da quelle artigianali ai pubblici esercizi fino alle botteghe storiche. A Riccione Abissinia i "negozi-unità" mappati sono 122 di cui 56 incoerenti (45.9%) con forti criticità rispetto alla vision e anche perché tra questi spiccano 22 negozi vuoti e 11 occupati da uffici che roisicchiano spazi alle vetrine dei negozi. In questo caso, come suggerisce anche De Ponti, "è necessario rinnovare, aggiornare, potenziare le strutture esistenti arricchendole di aree sportive dedicate ai turisti. Occorre poi rinnovare e rendere più noto a livello nazionale e internazionale lo stabilimento termale, di cui non tutti conoscono i benefici delle sue acque sulfuree, e implementare i servizi medici, riabilitativi ed estetici, 365 giorni all’anno".

Nives Concolino