Truffò la ex: condannato un militare del Vega

Avrebbe prospettato alla compagna di allora ritorsioni e spedizioni puntive anche contro di lei e i suoi famigliari se non lo avesse aiutato a saldare un fantomatico debito contratto dal padre con la camorra. Con questo raggiro intimidatorio, il 45enne casertano Francesco Maria Esposito, militare in servizio da anni al Settimo reggimento Vega, avrebbe fatto pressioni sulla ormai ex convivente di 60 anni per farsi consegnare tra il marzo del 2017 e gennaio 2018 una somma di denaro pari a 79.325 euro, gli stessi indicati dal giudice quale danno patrimoniale che il 45enne dovrà pagare alla vittima della truffa aggravata entro due anni, per non veder diventare esecutiva la condanna rimediata ieri a due anni di reclusione e 800 euro di multa con pena sospesa condizionata al risarcimento, a cui si aggiungono altri 30mila euro di danni morali.

Questa la decisione presa ieri dal giudice nei confronti di Esposito, difeso dall’avvocato Sonia Raimondi, per cui inizialmente le accuse erano ben più pesanti: estorsione e maltrattamenti, poiché accusato di avere anche mortificato e picchiato la sessantenne tra il 2015 e il 2018. Nel corso del procedimento, rispetto all’accusa iniziale però le imputazioni sono state riqualificate in truffa aggravata e ingiuria, con la sentenza di non luogo a procedere per quest’ultima.

Le indagini condotte dalla Guardia di finanza a carico del militare sono scattate quando l’imprenditrice sessantenne, difesa dall’avvocato Monica Cappellini, ha sporto denuncia dopo che la sorella ha riferito lei di aver visto il 45enne in giro con un’altra donna ben più giovane e con tutta l’aria di non avere un debito pendente con la camorra. Le ricostruzioni hanno così portato davanti al giudice una lunga serie di elementi ricostruendo la relazione tra l’Esposito e la sessantenne, iniziata nel 2014 e continuata prima con elargizioni di denaro e regali spontanei da parte della donna. Poi le richieste del militare si sarebbero fatte più insistenti, lamentandosi del proprio stipendio. È stato a questo punto che la donna decide di aprire un bar a Marina centro per far fronte alle richieste economiche dell’uomo. Quando poi la sessantenne, nel marzo del 2017, è arrivata a ipotecare la propria casa, il 45enne avrebbe escogitato il fantomatico debito del padre, per cominciare a ottenere sempre più soldi grazie al raggiro. Una truffa che nel tempo ha assoggettato anche le sorelle della vittima, informate della presunta ombra camorristica proprio dal militare. Alla fine però, la truffa è venuta a galla e il 45enne è stato condannato, con la promessa della difesa di fare ricorso in appello avendo l’Esposito ammesso di avere ricevuto denaro dalla 60enne, ma rigettando le accuse di averlo fatto con l’inganno.

f.z.