Bellaria, tuffi a ridosso delle barche. La folle moda dell’estate

Segnalati venti ragazzi tra i 16 e i 18 anni, multe da 500 euro

Tuffi per sfiorare le barche, l'ultima folle moda dell'estate

Tuffi per sfiorare le barche, l'ultima folle moda dell'estate

Rimini, 18 agosto 2018 - «Vince chi si tuffa più vicino alle barche che passano. Voglio proprio vedere fin dove arrivi... tu intanto fai un video e mettilo su Instagram». Passeggiando per il porto canale di Bellaria Igea Marina, tra sabato e domenica all’ora del tramonto, si incontrano gruppi di ragazzi che guardano verso il fondale e confabulano tra loro.

E’ l'ultima pericolosissima moda in voga tra i giovani del posto: buttarsi nel porto con tuffi a bomba o di testa, anche a pochi centimetri di distanza dalle imbarcazioni in transito. Mentre a Misano alcuni ragazzi vengono sorpresi a fanno la roulette russa scattando selfie sui binari, al passaggio dei treni ad alta velocità, la moda da parte dei giovani della zona di Rimini Nord è legata ai ‘voli’ dalla banchina vicino alle imbarcazioni dei pescatori. Capitaneria di porto, polizia municipale e polizia di Stato da settimane presidiano la zona sia sul versante di Bellaria che di Igea Marina.

Al momento i ragazzi individuati e segnalati sono una ventina, tutti residenti a Bellaria e nei comuni limitrofi, di un’età compresa tra i 16 e i 18 anni. Alcuni di loro sono di origine straniera. Spesso le sfide vengono organizzate tra i diversi quartieri, attraverso il passa parola oppure sui gruppi creati su WhatsApp. Su queste venti segnalazioni, arrivate anche dai pescatori e bagnini della zona, al momento sono in corso le indagini per scovare tutti i tuffatori clandestini.

Notificati già sei verbali da 518 euro ciascuno, con la conseguente e doverosa segnalazione alle famiglie, nel caso dei minorenni coinvolti. Le sfide si svolgono quasi sempre nel fine settimana, quando i ragazzi frequentano la spiaggia libera di Igea. «Vengono in spiaggia per starci tutto il giorno – spiegano gli uomini delle forze dell’ordine – poi nel tardo pomeriggio fanno partire le sfide di tuffi, pericolosissime per loro ma anche per i diportisti che rischiano involontariamente di investirli».

Il rischio, infatti, non è solo legato al fatto di venire travolti dalle imbarcazioni, o risucchiati dal vortice delle eliche sotto il motore, tuffandosi vicini alle barche in transito. Spesso chi si tuffa attraversa anche il portocanale a nuoto, si tratta di una ventina di metri, la distanza tra le due banchine. Per i diportisti diventa molto complicato accorgersi dei ragazzi in acqua, con la luce riflessa a pelo dell’acqua o tra le onde. «Per non parlare del fondale – precisa l’ispettore della polizia municipale, Cristian Rocchi – che non è omogeneo. Il rischio è che questi ragazzi si tuffino in zone dove l’acqua è molto più bassa, rispetto ad altri punti del portocanale. Ci sono aree dove al massimo è profonda due metri, non di più. Rischiano davvero la vita oppure di restare paralizzati».

Per arginare queste sfide sono stati predisposti dalle forze dell’ordine nuovi pattugliamenti in divisa fino alla fine di agosto. Negli ultimi giorni di tuffi vietati dalla banchina se ne sono visti pochi, ma vigili e poliziotti non abbassano la guardia e promettono che continueranno a controllare altri punti del litorale da dove i ragazzi possono effettuare altri ‘voli’ per provare il brivido.