Rimini, vince il tumore e si diploma con 100. "Il prossimo obiettivo è camminare"

La storia di Valentina: dalla Calabria a Rimini per ricominciare

Valentina Sprovieri, 21 anni

Valentina Sprovieri, 21 anni

Rimini, 13 luglio 2018 - Ci sono storie belle da raccontare. Come quella di Valentina Sprovieri, 21 anni, una grande passione per l’arte della grafica, una tenacia pazzesca e il sorriso sempre sulle labbra. Oggi più che mai dopo aver saputo il voto dell’esame di maturità: un bel 100 tondo preso all’istituto Einaudi, indirizzo, appunto, grafico. Nata a Cosenza, la sua vita cambia all’età di 11 anni, quando i medici le diagnosticano un tumore al cervello. Addio infanzia, dal quel momento è solo un calvario tra casa e ospedale. Ma Valentina ha un coraggio da leone, è forte e sconfigge il male, anche se le restano seri problemi di deambulazione. Ci sono però altri ostacoli da superare: perde la voglia di andare a scuola e si abbatte. La famiglia decide per un cambiamento radicale, così fa le valigie per Rimini e iscrive Valentina all’Einaudi. Una scommessa su cui avevano puntato tutto. La vincita è arrivata qualche giorno fa, quando il quadro scolastico le ha rimandato un magnifico 100.

Contenta?

«Direi proprio di sì. In Calabria avevo perso le speranze. Non mi trovavo bene, i miei compagni di classe non capivano la gravità delle loro azioni quando mi prendevano in gito. Se fosse stato per me mi sarei fermata alla terza media, ma le insegnanti e tutta la mia famiglia mi hanno spronata ad andare avanti. Oggi, guardandomi indietro, sono davvero soddisfatta del risultato scolastico».

Come si è trovata con i compagni dell’Einaudi?

«Benissimo, sono sempre stati disponibili in tutto. Ho legato in particolare con una ragazza di origini siciliane e con la professoressa di storia e lettere. Soffrendo di disgrafia, per me non si tratta di materie semplici da affrontare. Ma grazie a lei ci sono riuscita e ho riacquistato l’amore per la storia».

Quando è nata la passione per la grafica?

«Fin da piccola, disegnavo in continuazione. Ma mi piace anche recitare. Uno dei miei sogni nel cassetto è sempre stato quello di essere un’attrice e ho un debole per la soap opera romantica. Alle superiori ho frequentato un laboratorio teatrale, è stata una bella esperienza. Mi ha aiutata a sbloccarmi. Ho fatto tre spettacoli, nel secondo ho vestito la parte della ninfa Euridice. Dovevo apparire nella scena e pian piano scomparire nel buio, mentre un attore, piangendo, mi pregava di non andare via. Era una scena abbastanza forte».

C’è qualcosa che le piace in particolare di Rimini?

«Il turismo, in estate è piena di gente. Con la mia famiglia abbiamo deciso di trasferirci qui anche per la sanità, è molto efficiente».

Come trascorre le sue giornate?

«La mia giornata ideale è stare con gli amici. Qui mi mancano quelli che avevo conosciuto in Calabria. Non ho mai smesso di sentirli».

Ha qualche progetto per il futuro?

«Mi piacerebbe fare la segreteria. A scuola ho frequentato anche l’indirizzo economico, quindi sarebbe il linea con il mio percorso di studi. Ma al momento il lavoro viene in secondo piano. La cosa che mi interessa di più è riprendere a camminare bene. I medici dicono che c’è un margine di miglioramento. Ora cammino, ma spesso devo usare la carrozzina per non affaticarmi troppo».

A chi dedica questo 100?

«A me stessa».