"Ubriaca fradicia mi ha pestato in ambulanza"

Lo sfogo di un operatore del 118 che l’altra notte che è andato a soccorrere una ragazza nella zona di Riccione .

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Preso a pugni e a calci da una giovane che era andato a soccorrere. Lei, 30 anni, misanese, era talmente ubriaca, e forse anche qualcosa di peggio, che ha scatenato un pandemonio sia all’interno dell’ambulanza che in pronto soccorso. Ad avere la peggio è stato uno degli operatori di Rimini Soccorso, Simone Tura, 46 anni, e non la prima volta che le prende mentre sta facendo il suo lavoro.

Che cosa è accaduto?

"Ci hanno chiamato verso le 4,30-5 del mattino a Cattolica, al lato del canale, dietro Le Navi. C’era una ragazza che sosteneva di essere stata aggredita".

E invece?

"Quando siamo arrivati sul posto la giovane era fuori di sè. Continuava a ripetere di essere stata aggredita da tre persone, ma quel che è certo è che era ubriaca fradicia. Non so se avesse preso anche qualcosa in "più", ma era decisamente alterata. Così l’abbiamo caricata in ambulanza diretti al pronto soccorso. Ma una volta dentro si è scatenata".

Che cosa ha fatto?

"Che cosa non ha fatto. Ha cominciato a urlare ‘ho capito tutto cosa volete fare voi’, continuava a ripeterlo, ma non aveva un senso. Poi ha cominciato a tirare calci e pugni, colpendomi in faccia e al torace. Contenere una persona in quelle condizioni all’interno di un’ambulanza che sta viaggiando è davvero difficile. Puoi solo cercare di contenerla, con il risultato che le prendi. E io le ho prese. Mi ha centrato in pieno un’occhio e anche il naso. Poi siamo arrivati al pronto soccorso di Riccione, e pensavo fosse finita lì"

E invece no?

"Per niente. Una volta in ospedale ha ricominciato peggio di prima, botte da orbi, calci al torace. Era in completa paranoia, difficilissima da gestire, poi ci hanno pensato i medici".

Ma era stata aggredita davvero?

"Non saprei. Ferite evidenti sul corpo non ne aveva, e da quello che ho capito con lei c’erano anche il fidanzato e un amico. Sicuramente aveva bevuto troppo, era in uno stato pazzesco, sembrava una belva inferocita e picchiava da tutte le parti".

Non è la prima volta che le prende da qualcuno che va a soccorrere in strada.

"Purtroppo no. Così come tanti altri miei colleghi del 118, soprattutto in questo periodo dell’anno, ma mi sembra che quest’anno sia anche peggio. Un periodo davvero terribile".

Cioè?

"I ragazzi purtroppo bevono molto, una piaga che sta dilagando. Ma in queste settimane abbiamo a che fare con moltissimi minorenni che fanno il ‘pieno’ e che siamo costretti a raccogliere sulla strada. Bevono davvero tanto e diventano molto aggressivi, quando li carichi sull’ambulanza sono in un equilibrio talmente precario che diventano delle vere e proprie bombe a orologeria".

Quando non si trovano in coma etilico.

"Succede anche quello. Ma in questo momento la situazione mi sembra peggiore degli altri anni. E noi le prendiamo. Del resto come operatori del 118 siamo in prima linea e non abbiamo alcun tipo di copertura. Quando questi si scatenano, ovviamente non puoi colpirli nemmeno per difenderci, possiamo soltanto cercare di contenerli e non abbiamo alcun tipo di copertura".