Uccise la moglie a martellate "L’assassino era lucido"

Lo ha stabilito la perizia su Giovanni Laguardia, che ora rischia l’ergastolo

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Giovanni Laguardia era perfettamente capace di intendere e volere quando, nell’ottobre, del 2020, uccise a martellate la moglie, la 61enne Vira Mudra, mentre dormiva. A stabilirlo è stata la perizia richiesta dal tribunale di Rimini al dottor Riccardo Sabatelli, direttore dell’unità operativa di Riabilitazione psichiatrica dell’ospedale Infermi di Rimini. La relazione depositata dal professionista sembra aver messo un punto fermo nel processo che vede imputato per omicidio l’ex idraulico 70enne, difeso dall’avvocato Andrea Mandolesi. Da un lato è stato appurato come, al momento di commettere l’omicidio, Laguardia non fosse affetto da nessuna patologia psichica che potesse in qualche maniera influire sulle sue azioni. Dall’altro lato, stando alla perizia, il 70enne avrebbe agito per una sorta di desiderio di giustizia o rivalsa nei confronti della moglie, perché in procinto di lasciarlo. Nel corso dell’ultima udienza tenutasi al tribunale di Rimini era presente anche la figlia di Vira, arrivata per l’occasione dall’Ucraina. Lei e i familiari sono rappresentanti dall’avvocato Cristiano Basile. Il 7 marzo si tornerà in aula e molto probabilmente verrà letto il verdetto. Laguardia rischia una condanna all’ergastolo. Era stato proprio l’ex idraulico a chiamare la Polizia, subito dopo aver commesso il fatto, e a rendere una confessione piena.