FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Uccise la moglie malata: condannato a 14 anni, il pm ne aveva chiesti 21

Filippo Maini che nel 2020 soffocò Luisa Bernardini che da anni soffriva di Alzheimer. E’ stato giudicato colpevole di omicidio volontario, ai giudici disse: “L’ho fatto per amore”

Filippo Maini, ex infermiere, il 22 giugno 2020 uccise la moglie Luisa Bernardini, allora 77enne, malata di Alzheimer

Filippo Maini, ex infermiere, il 22 giugno 2020 uccise la moglie Luisa Bernardini, allora 77enne, malata di Alzheimer

Rimini, 19 maggio 2025 – Quattordici anni di carcere. E' questa la pena decisa questo pomeriggio dalla Corte d'Assise di Rimini nei confronti di Filippo Maini, 80enne ex infermiere riminese, che era a processo perché accusato di avere ucciso la moglie Luisa Bernardini, allora 77enne e malata da anni di Alzheimer: era il 22 giugno 2020. Era accusato di omicidio volontario.

Una condanna, a fronte dei 21 anni chiesti dal pubblico ministero Luca Bertuzzi, arrivata dopo una lunga camera di consiglio durata quasi sette ore. Una condanna per un omicidio volontario aggravato che lo stesso imputato all'epoca dei fatti aveva definito "un atto di amore". Quello di un marito nei confronti della propria moglie malata. Quello che l'ex infermiere Filippo Maini appunto ammise di aver compiuto nei confronti di Luisa Bernardini, malata terminale di Alzheimer.

Un omicidio, consumatosi nell'appartamento di una palazzina di via Coletti a Rimini, in cui la coppia di anziani viveva. Lì dove Filippo Maini, secondo quanto ricostruito nell'inchiesta dei carabinieri, soffocò la propria moglie con un cuscino dopo averle fatto ingerire un mix di farmaci già diluiti in un bicchiere d'acqua. Il tutto prima di scrivere una lettera in cui l'ex infermiere sosteneva: "Volevamo andarcene insieme".

Lo stesso Maini, infatti, subito dopo il delitto aveva poi ingerito lo stesso mix di farmaci per poi infilarsi un sacchetto in testa cercando di farla finita a propria volta. Un tentato suicidio che fu sventato all'ora dall'intervento della badante che, di fronte alla scena, chiamò immediatamente 118 e forze dell'ordine. Una tragedia, avvenuta nel cuore della zona San Giuliano Mare, per cui la Corte d'Assise riminese ha comunque riconosciuto all'imputato, difeso dall'avvocato Alessandro Sarti, le attenuanti generiche prevalenti in considerazione del fatto che l'uomo fosse incensurato.