Un errore umano dietro la nube tossica

L’ipotesi sull’incidente alla piscina di Borgo. Lonfernini: "Fortunati, ma non deve più succedere"

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"La fortuna questa volta ci assistito, proprio come nel 2015. Ma una cosa del genere non deve più succedere". Sono parole chiare quelle pronunciate dal segretario di Stato allo Sport, Teodoro Lonfernini su quanto accaduto martedì mattina alla piscina di Borgo Maggiore. Venticinque persone intossicate e tra loro anche dieci bambini dell’asilo. Il ministro sammarinese nella giornata di ieri ha accertato personalmente lo stato di salute di tutte le persone coinvolte. "Mi conforta sapere che stanno tutte sostanzialmente bene – dice –. Adesso seguiremo le indagini. E, una volta chiarito questo aspetto è logico che dovremo avere una maggiore attenzione negli strumenti e nei materiali che utilizziamo all’interno delle nostre strytture sportive. Sono fatti che possono avere gravi consegueze". Le indagini procedono e prende sempre più piede l’ipotesi di un errore umano nel conferimento dei prodotti per il trattamento delle acque della piscina. Da qui quella nube che ha intossicato chi in quel momento si trovava all’interno della struttura e ne è venuto a contatto.

Venticinque le persone che nelle ore successive sono state curate e tenute sotto osservazione per qualche ora all’ospedale di Stato. "Esprimiamo la massima vicinanza alle famiglie di tutte le persone coinvolte – scrivono dal Comitato olimpico sammarinese che ha in gestione la piscina dei Tavolucci – e assicurriamo che, in stretto contatto con la segreteria di Stato allo Sport, stiamo monitorando con attenzione la situazione in collaborazione con le autorità sanitarie". Il Comitato esecutivo del Cons ringrazia "il personale e agli operatori sportivi che, nelle avverse condizioni determinate dall’errato conferimento di prodotto per il trattamento delle acque, ha agito tempestivamente per la messa in sicurezza degli utenti. Il Comitato olimpico "nel rimanere a completa disposizione per gli accertamenti in corso da parte degli inquirenti, si riserva ogni più opportuna iniziativa a tutela degli utenti e dei propri collaboratori, oltre che a tutela di ogni suo diritto e della propria immagine". La piscina ora è sotto sequestro come lo sono le sostanze chimiche e i mezzi utilizzati. "Assicuriamo il ripristino in sicurezza dell’intera struttura natatoria, nei tempi e nelle modalità stabilite dalle autorità competenti".