"Un mese di attesa per le analisi del sangue"

Il consigliere Erbetta spara a zero dopo il caso capitato a sua figlia: dovrà aspettare fino al 2 dicembre per avere i risultati

Un mese per avere i risultati delle analisi del sangue della figlia. Quando ha ricevuto il foglio per il ritiro del referto, ieri mattina, Mario Erbetta stentava a crederci. "Pensavo a uno sbaglio, a un errore. Ma poi ho chiesto all’infermiera, che mi ha confermato che era proprio così: per ritirare i risultati delle analisi di mia figlia devo attendere fino al 2 dicembre". Il consigliere di Rinascita civica (che ha già annunciato la sua candidatura a sindaco per le comunali 20219) non ci ha visto più, e ha sollevato un polverone. Perché "non è possibile dover aspettare tanto tempo per avere gli esiti di semplici analisi del sangue".

E’ stato lo stesso Erbetta ieri ad accompagnare la figlia sedicenne agli ambulatori Ausl in via Circonvallazione occidentale. Fino al prelievo tutto bene. Anzi: "Gli infermieri sono stati bravissimi: mia figlia ha paura delle punture, ma loro l’hanno messa a loro agio". L’amara sorpresa è arrivata quando Erbetta ha ricevuto il tagliando per ritirare gli esiti: "Il referto sarà pronto dal 2 dicembre". Il consigliere ha chiesto subito spiegazioni all’infermiera allo sportello. "Mi ha risposto che non c’era nessun errore: referti pronti dal 2 dicembre. Un tempo folle". A quel punto Erbetta ha fatto fuoco e fiamme. "Casi come questo dimostrano come l’Ausl Romagna sia gestita male e nell’emergenza sanitaria in cui ci troviamo è gestita anche peggio. Qualcuno obietterà che i laboratori analisi sono intasati dai tamponi. Vero. Ma venerdì andrò alla Villa Maria a fare le analisi e un controllo generale privatamente e il risultato lo avrò in giornata. Possibile che con la sanità pubblica si debbano attendere tempi biblici?".

"Non sono l’unico ad aver avuto questi problemi. Quando ieri ho sollevato la questione, tanti mi hanno scritto per raccontarmi le loro disavventure. Il problema è che abbiamo smantellato la sanità pubbica, non abbiamo assunto personale e nonostante la lezione del Covid non abbiamo imparato nulla. Non siamo corsi ai ripari rinforzando i laboratori analisi e la prevenzione, facendo tamponi prima dell’inizio delle scuole". Solo qualche giorno fa lo stesso Erbetta aveva raccontato il problema capitato all’Itis Leonardo da Vinci - Belluzzi, dove dopo la scoperta di uno studente positiva c’è stata, a suo dire, una comunicazione tardiva dell’Ausl che ha portato ad altri 8 casi di contagi nella stessa classe. "Ma sono preoccupato per tutto il nostro sistema sanitario. Se per avere i risultati di un esame del sangue ci vogliono 35 giorni, non oso pensare i tempi per fare una risonanza magnetica o una Pet".

Mon si è fatta attendere, ieri, la replica dell’Ausl sul caso Erbetta. "Dei 12 esami che erano stati prescritti per sua figlia attraverso le analisi del sangue, 10 sono stati refertati già ieri mattina a mezzogiorno. Per i restanti esami la risposta è garantita, di norma, in 4 giorni". Come mai allora l’attesa ora è diventata di 35? Perché "qualche giorno fa il produttore statunitense dei reagenti necessari per questi esami (li fa in esclusiva mondiale) ha comunicato che per, la necessità di produrre quantità straordinarie di reagenti per l’emergenza Covid, non era in grado di evadere gli altri ordini. La filiale italiana si è impegnata a inviare i reagenti non appena saranno disponibili, con volo dedicato dagli Stati Uniti. Nell’attesa, è stato portato il tempo di refertazione da 4 a 30 giorni". Le ultime scorte disponibili al laboratorio di Pievesestina "vengono tenute per le richieste urgenti". Una risposta che non convince però Erbetta: "Nessuno ci ha detto ieri che alcuni degli esami sarebbero stati pronti in giornata. E il nostro non è un caso isolato".

Manuel Spadazzi