Un nuovo portale per attirare turisti

Il vicesindaco Belluzzi: "Vogliamo creare un vero e proprio brand per la nostra città"

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"Un portale istituzionale turistico e un nuovo brand di destinazione" per rilanciare il nome di Cattolica. Sono i progetti ambiziosi a cui sta lavorando l’amministrazione comunale della Regina, interessata a promuovere la città in un’ottica turistica. Questo il tema affrontato, giovedì scorso, all’interno di una riunione della ‘Consulta turistica e delle attività economiche’. "Quella dell’assenza di un sito istituzionale turistico dedicato alla nostra città – spiega il vicesindaco ed assessore al Turismo, Alessandro Belluzzi – è stata una lacuna che si è presentata sin dall’inizio del nostro mandato amministrativo. A cercare di colmare questo gap ci è da subito venuto incontro uno studio realizzato dall’ateneo di Bologna attravero UniRimini, e commissionato dalla precedente amministrazione. Un documento valido che ha rafforzato l’idea di intraprendere un percorso strutturato dedicato alla comunicazione turistica". E ancora. "Questo lavoro si vuole inserire in un progetto più generale di visione di città, legato ai temi della mobilità, del piano urbanistico, del piano spiaggia, e proprio per tale motivo, anche in questo caso, si è scelto di avere affianco dei tecnici di alto profilo che supportassero l’azione amministrativa. Un percorso portato avanti in piena sinergia con gli operatori privati e proprio a seguito del primo incontro sul tema in Consulta, ci aspettiamo suggerimenti e proposte, restando aperti al confronto". A illustrare la prospettiva di azione erano presenti i responsabili della società ‘Happy Minds’ di Ravenna, incaricata di redigere, accompagnare e attuare la strategia per il posizionamento del ’marchio’ Cattolica. Un’agenzia che dal 2009 sviluppa progetti di brand design, comunicazione e marketing, piattaforme web e portali. Attualmente Cattolica ha una presenza online "frammentata, con canali che hanno nomi diversi e poco integrati fra loro", hanno spiegato i tecnici, prospettando agli operatori economici la creazione di "un brand di destinazione unitario".