"Un solo Comune in Valmarecchia"

Italia Viva: "Solo così conteremo di più, si faccia subito il referendum"

La Valmarecchia e tutto l’entroterra riminese "non hanno mai suscitato l’interesse della politica riminese", in particolare dei Comuni della costa. Per decenni "nessuna idea, nessun progetto di sviluppo economico è mai stato avanzato". Italia Viva di Novafeltria interviene a gamba tesa nel dibattito scatenato dal primo cittadino di Rimini Jamil Sadegholvaad, che si era dichiarato preoccupato per la chiusura di alcuni sportelli bancari in Valmarecchia e più in generale per la mancanza di servizi. Di questi temi " se ne parla giusto quando arrivano le elezioni – attacca Silvano Piscaglia, portavoce di Italia Viva a Novafeltria – ma poi passato il momento si torna nella nebbia. La politica riminese, evidentemente, tira fuori idee e progetti solo se ne ricava beneficio, e allora va da sé che i voti dell’alta Valmarecchia non contano nulla. La situazione di stallo e abbandono a cui siamo condannati da anni ne è la conferma". Piscaglia punta il dito non solo sui politici di costa, ma anche sugli amministratori locali: "Addossare la colpa solo agli altri non va bene. Noi in Valmarecchia ci abbiamo messo del nostro per finire in questa situazione. La divisione in sette comuni vede a turno i sindaci andare a Rimini o Bologna per elemosinare l’aiutino o il singolo favore. Fossimo un unico comune, che progetta per l’intera valle e parla con una voce sola, sicuramente avremmo più importanza, carisma e considerazione". Da qui la proposta: chiedere un referendum per la fusione di tutti e sette i Comuni. "Politici e amministratori sono i primi a non volere la fusione. La si mette nel programma elettorale e poi la si rinnega nei fatti. Ma divisi non contiamo e non otterremo mai nulla. Solo un comune unico potrà darci una prospettiva di futuro. È il momento di rilanciare un referendum sulla fusione".