REDAZIONE RIMINI

Un uomo tutto d’un pezzo

Antonio Rapuano, agente di polizia locale di Rimini, è un arbitro di calcio con una notevole personalità e integrità morale. Ha denunciato un tentativo di corruzione da parte di un ex responsabile dei fisioterapisti dell'Aia.

Antonio Rapuano ha 38 anni ed è nato a Rimini in una famiglia di origini beneventane (Telese) ed è proprio nel capoluogo romagnolo che lavora come agente di polizia locale, nonostante sia cresciuto nel Riccionese.

Ha iniziato ad arbitrare a quindici anni facendo tutta la trafila nelle categorie provinciali e regionali, fino ad approdare in Lega Pro nel 2012. Il 28 maggio 2017 ha esordito in serie A dirigendo la pirotecnica sfida tra Torino e Sassuolo, chiusa sul risultato di 5-3 in favore della formazione granata. Chi lo conosce dice che tra i suoi punti di forza c’è la notevole personalità: non ha paura di prendere decisioni pesanti e controverse, anche nei momenti decisivi.

E’ un uomo tutto d’un pezzo, dall’integrità morale indiscutibile. Su di lui nessuno può dubitare. Un anno fa, prima di Inter-Empoli, arbitrata proprio da Rapuano, lo stesso arbitro denunciò al designatore arbitrale Gianluca Rocchi di aver ricevuto, a poche ore dal match, un messaggio dall’ex responsabile dei fisioterapisti dell’Aia Claudio Defina.

Defina avrebbe chiesto all’arbitro di concordare un certo numero di ammonizioni che l’arbitro avrebbe dovuto comminato durante la partita, in modo da poter vincere una scommessa (in seguito a questa denuncia Claudio Defina verrà deferito per un anno).