
Il gruppo di lavoro che presta la propria opera al Centro servizi realizzato dal novembre scorso in via De Varthema
Non avere una casa o un sostegno economico, e non potere svolgere cose che potrebbero apparire banali, come una doccia o lavarsi gli abiti. Da novembre il Comune attraverso i fondi del Pnrr ha creato un ‘casa’ in via De Varthema. Si chiama Centro servizi di contrasto alle povertà. "E’ stato pensato appunto come snodo tecnico e operativo tra le realtà che già lavorano sul territorio - spiegano dal municipio -. È proprio qui che, attraverso un lavoro di squadra, possono mettere a punto e in atto le risposte più efficaci e adatte per chi si trova ai margini o rischia di finirci".
Aiutare chi è finito in strada, ma anche sostenere chi rischia di finirci. Nei primi sei mesi di attività sono state 97 le persone accolte, tutte in condizioni di marginalità, senza una dimora, oppure inserite nei percorsi attivati insieme alle realtà del terzo settore. Il cuore del Centro è rappresentato dalla sue equipe. Si tratta di un gruppo formato da assistenti sociali, educatori, operatori sanitari e mediatori culturali. Un gruppo che si prende carico della persona e la segue passo dopo passo, attraverso un progetto personalizzato che mira all’autonomia dell’individuo. Un lavoro che si integra all’azione costante delle Unità di strada e dal Servizio di libero accesso al centro che intercettano le fragilità nei luoghi più nascosti della città cercando di costruire relazioni fin dal primo incontro. Dunque non si attende che la persone chieda aiuto, ma la intercetta prima, cercando di evitare che le condizioni di vita portino a rimanere su una strada.
Le principali problematiche che si ritrovano nei soggetti aiutati dal Centro riguardano: mancanza di un alloggio stabile, assenza di documenti, difficoltà di accesso alla salute, bisogno di un reddito o, semplicemente, di un luogo dove essere ascoltati senza giudizi.
Al Centro, oltre a personale qualificato, si possono trovare servizi. Ci sono le docce, la lavanderia, il barbiere solidale, l’ambulatorio, le consulenze legali e amministrative, ed anche un supporto dedicato alle donne vittime di violenza. C’è poi un spazio che può ospitare attività culturali e formative, aperte anche alla cittadinanza, con l’obiettivo di costruire connessioni tra chi è accolto e la comunità locale.
Il progetto è il frutto di un percorso condiviso tra Comune e una rete formata da: Rumori Sinistri, Caritas Rimini, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Croce Rossa - Comitato Rimini, Cooperativa sociale Madonna della Carità, Mondo Donna Onlus e Federconsumatori Rimini.
"In un contesto in cui povertà e fragilità stanno crescendo, non bastano più risposte emergenziali - spiega Kristian Gianfreda, assessore alla protezione sociale del Comune -. Serve un’azione strutturata, continua, che metta al centro la persona".
Andrea Oliva