REDAZIONE RIMINI

Una deroga al governo per salvare il Metromare

Appello al ministero per deroga alla scadenza del Pnrr e salvare il Metromare: riunione in prefettura per affrontare criticità e chiedere intervento a livello europeo.

Una deroga al governo per salvare il Metromare

Appello al ministero per deroga alla scadenza del Pnrr e salvare il Metromare: riunione in prefettura per affrontare criticità e chiedere intervento a livello europeo.

Un appello al ministero, tramite la cabina di regia attiva in prefettura, per ottenere una deroga alla scadenza del Pnrr fissata al 30 giugno 2026, e salvare il Metromare. Nella sede della prefettura si è riunita la cabina di regia sull’attuazione del Piano nazionale, come stabilito dal governo nella primavera scorsa, per fare il punto sui progetti finanziati ui vari territori. Il prefetto Giuseppina Cassone ha presieduto la prima riunione operativa che ha visto la partecipazione dei delegati per il ministero dell’Economia e delle Finanze, del Lavoro e Politiche sociali, delle Infrastrutture e dei Trasporti, di rappresentanti della Regione, della Provincia, nonché dei Comuni di Rimini e Riccione, i due enti locali interpellati in questa circostanza. Il municipio riminese ha presentato la mole di lavoro fatta e in corso d’opera che vanno dai tre nuovi asili nido, all’impiantistica sportiva e la rigenerazione urbana. Tutti progetti in linea con il piano. Ma a tentennare ne resta uno: Metromare. Pmr, la stazione appaltante, ha revocato il contratto pochi giorni fa per gravi inadempienze con l’impresa vincitrice del bando che prevedeva un aumento dei costi del 50%. Ora si riparte daccapo, ma le tempistiche sono proibitive. Gli amministratori riminesi, confrontandosi con i tecnici della ragioneria dello Stato hanno saputo che tante altre realtà nel Paese stanno vivendo situazioni simili, per problemi non da attribuire agli enti pubblici. Un’occasione per "chiedere al governo – spiegano dall’amministrazione riminese - che si faccia portavoce in Europa affinché si valutino soluzioni o correttivi che tengano in considerazione di questa casistica tutt’altro che ristretta, e che consentano quindi ai territori di portare a termine senza affanni quanto avviato".