
Una rotonda dedicata ad Amati. La scomparsa di Gilberto Amati risale al 1972: aveva appena 28 anni, ma ha lasciato...
Una rotonda dedicata ad Amati. La scomparsa di Gilberto Amati risale al 1972: aveva appena 28 anni, ma ha lasciato la sua impronta in una Rimini che guardava al futuro e creava le tendenze che l’hanno consacrata come meta turistica. Imprenditore visionario, fu il fondatore della celebre discoteca L’Altromondo, seguì la passione per la musica e l’organizzazione fin da giovanissimo. Nel 1967 inaugurò L’Altromondo, discoteca avveniristica per quei tempi, che si assicurò i riflettori nazionali con i suoi arredi futuristici e la programmazione innovativa. Già nel dicembre di quell’anno la Rai scelse l’Altromondo per il veglione di Capodanno in eurovisione, in diretta sfida con la blasonata Bussola in Versilia. Quella notte sul palco si alternarono Ricky Gianco, Milva, Ronnie Jones, Peppino Gagliardi, Little Tony, con la regia luci del celebre Elio Pasquini. Era una Rimini dell’Altromondo: anche Mina si esibì li. Amati aveva tra gli amici artisti come Lucio Battisti. Fu la forza di quell’amicizia che portò Battisti, notoriamente refrattario ai palcoscenici, a esibirsi più volte all’Altromondo con la Formula Tre. Purtroppo la storia di Amati finì il 20 gennaio del 1972 in un tragico incidente stradale. Oggi Rimini lo ricorda intitolandogli la rotonda tra via Losanna e via Costantinopoli: la cerimonia domani alle 18. "La sua eredità - dicono il sindaco Sadegholvaad e l’assessore Bragagni - continua a vivere non solo all’Altromondo, ma nell’anima stessa della nostra città, che ha saputo coniugare tradizione e modernità, accoglienza e innovazione".