ANDREA OLIVA
Cronaca

Una targa per Mattia Ahmet: "La rabbia si sconfigge col rispetto"

I genitori del quattordicenne ucciso a Istanbul ieri a Misano per parlare di violenza con gli studenti

I genitori del quattordicenne ucciso a Istanbul ieri a Misano per parlare di violenza con gli studenti

I genitori del quattordicenne ucciso a Istanbul ieri a Misano per parlare di violenza con gli studenti

Mattia Ahmet era speciale. Viveva nel dialogo, nel rispetto, e con amicizia. Ora è un angelo della fratellanza e ci aiuta a capire che la gentilezza e il rispetto sconfiggono la rabbia. Le parole sono più forti dei pugni, siate gentili e coraggiosi, pieni di luce. Così si cambia il mondo.

Andrea Minguzzi, il padre del 14enne ucciso in un mercato a Istanbul nel gennaio scorso con cinque coltellate, senza che potesse difendersi da quella furia senza senso, ha usato queste parole ieri davanti agli studenti delle classi terze dell’istituto comprensivo di Misano. Con Andrea, misanese di nascita, c’era mamma Yasemin Akincilar, visibilmente commossa. Mamma Yasemin non ha rispettato i protocolli. Quando ha visto tutti quei ragazzi e quelle ragazze, coetanei di Mattia Ahmet, ha lasciato il tavolo delle autorità e si è seduta tra gli studenti. Le hanno donato una rosa bianca. Sono rimasti con lei ascoltando una canzone rap sull’inclusione e le melodie del violoncello del maestro Chrtistian Bellisario, una sorta di omaggio a Akincilar, famosa violoncellista turca.

La mattinata con gli studenti, voluta per lanciare un messaggio contro la violenza, è terminata in biblioteca dove è stata scoperta la targa che il Comune ha voluto dedicare a Mattia Ahmet. Da ieri la sala ragazzi avrà il suo nome, ma non sarà solo una targa su un muro. A fianco c’è un quadro con l’immagine del quattordicenne, il racconto di quanto è accaduto e della battaglia che stanno facendo i suoi genitori perché non accada più che ragazzini si macchino di crimini tanto efferati.

"In Turchia stanno cambiando la legge - ci dice Andrea Minguzzi -. Non vorrei anticipare troppo, anche perché non conosco bene i dettagli della proposta, ma sicuramente questi ragazzi sono usati da persone che conoscono la legge e sanno che tra i 15 e 18 anni ci sono grandi sconti di pena. Quindi io non colpevolizzo i ragazzi, ma questo sistema. Cercheremo e vorremmo che che la legge prendesse il nome di Mattia. Vorremmo che non vi fossero sconti di pena in questi casi così gravi. Ma tutto questo deve avvenire sempre nell’ottica di riabilitare".

Il Comune di Misano ha voluto dare un segno tangibile della vicinanza alla famiglia. "Non ci sono parole per dare quiete ad una famiglia spezzata dal dolore per la perdita di figlio 14enne. C’è solo la necessità di stare insieme, a tutti i livelli di responsabilità, per sconfiggere una deriva di violenza che pare circondarci" ha detto il sindaco Fabrizio Piccioni. Soddisfatta la dirigente Stefania Manichella: "L’attenzione dei giovani, l’impegno dei docenti e l’attenzione della comunità rappresentano la risposta più significativa".

Andrea Oliva