Uno bianca, la strage del Pilastro Il sacrificio di tre carabinieri

La commemorazione oggi a Bologna a 31 anni di distanza dall’eccidio. Una ferita sempre aperta

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Sono passati 31 anni dalla morte di Mauro Mitilini, Andrea Moneta, Otello Stefanini, i tre carabinieri poco più che ventenni uccisi a Bologna, al Pilastro, nella sera del 4 gennaio 1991 dai killer della banda della Uno Bianca dei fratelli Savi, che seminò il terrore tra il 1987 e il 1994 tra Emilia-Romagna e Marche, con 24 morti e più di cento feriti. Un anniversario che ogni anno Bologna ricorda con una cerimonia insieme all’associazione dei familiari delle vittime, alla Legione dei Carabinieri Emilia-Romagna, al Comune e alle istituzioni cittadine. Oggi, alla deposizione delle corone al monumento in memoria delle vittime, in rappresentanza della Regione sarà presente il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi. "Ricordiamo tre giovani servitori dello Stato uccisi mentre erano in servizio in un agguato vigliacco e feroce - dice il presidente Stefano Bonaccini - L’intera comunità regionale si stringe ai loro familiari, a quelli di tutte le vittime della banda delle Uno Bianca e a Rosanna Rossi Zecchi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, che continua a battersi per la piena verità e la memoria di chi ha perso la vita in una delle pagine più buie della storia del Paese e della nostra regione". Oggi alle 10 la cerimonia, con la messa nella chiesa di Santa Caterina al Pilastro, alle 10.30, e l’intervento del generale Davide Angrisani, Comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna.