Rimini, uomo sposato con figli fa credere di essere single. Punito amante bugiardo

In dieci anni era riuscito a farsi prestare da lei ingenti somme di denaro: “Restituisca 158mila euro“

Investigatore privato

Investigatore privato

Rimini, 17 ottobre 2022 - Lei si innamora di lui. Sogna di sposarlo un giorno o l’altro. Per questo, ogni volta che lui le chiede soldi in prestito per chiudere qualche debito o saldare la rata del mutuo, non batte ciglio e paga.

Convinta che prima o poi sarebbero convolati a nozze . Ma dieci anni dopo l’inizio della relazione, nel 2017 scopre che l’uomo, che aveva sempre detto di essere single dopo il primo matrimonio fallito e la separazione, in realtà vive ancora con la moglie e i figli. E che quei soldi li ha usati per mantenere la sua vera famiglia.

L’uomo, un 66enne di Cesenatico , nel 2020 è stato condannato per estorsione a 2 anni e 2 mesi, dopo che lei lo aveva denunciato nel 2017 per le minacce subite per essersi rifiutata di pagare all’ennesima richiesta di soldi. E adesso il Tribunale di Rimini, su richiesta dell’avvocato della donna, Stefano Caroli, ha imposto all’uomo di restituirle tutti i soldi che lei gli aveva prestato.

Il decreto ingiuntivo lo obbliga a pagare all’ex amante la bellezza di oltre 158mila euro (più spese legali). Questa la somma che lei, conti alla mano, ha versato a lui nel corso degli anni con vari bonifici con la causale "prestito" . Ma in realtà la donna, una riminese 46enne di famiglia benestante, avrebbe dato a lui ancora più soldi: considerando i vari pagamenti in contanti, la somma finale ammonterebbe a quasi 200mila euro.

La relazione tra i due era iniziata nel 2007 . Si erano conosciuti e si erano piaciuti da subito. Lei, poco più che trentenne, era certa di aver trovato l’amore della sua vita. I due si comportavano come se fossero fidanzati . Capitava di non vedersi anche per parecchi giorni di fila, e lui, per giustificare la sua assenza, le diceva di essere impegnato all’estero per lavoro. Alla donna aveva raccontato infatti di essere dipendente di una multinazionale e di doversi recare spesso all’estero per lavoro. Nel frattempo ha iniziato a chiederle soldi in prestito.

Ogni volta si inventava una scusa diversa: le spese per la separazione o per il mantenimento dei figli; le rate del mutuo; vecchi debiti di gioco; i viaggi di ritorno in Italia per poter passare i weekend con lei. E la donna, perdutamente innamorata, ogni volta provvedeva a soddisfare le sue richieste economiche. Sperava di sposarlo, lui prendeva tempo ma nel frattempo le richieste di denaro si erano fatte sempre più insistenti. Nel 2017 la svolta.

La donna, già insospettita dalle lunghe assenze dell’uomo e dalle continue richieste di prestito, un giorno lo vede mano nella mano con un’altra donna. Così ingaggia un investigatore privato e scopre la vita parallela dell’uomo, sposato regolarmente con figli. Lei tronca la relazione, lui continua a pretendere denaro. Nell’agosto 2017 chiede altri 2.500 euro. Lei rifiuta e lui la minaccia: "Se non fai il bonifico vengo a casa tua e ti ammazzo di botte". La donna paga ma ha registrato le telefonate di minaccia, e con quelle si presenta dai carabinieri e lo denuncia.

Difeso dall’avvocato Gianmaria Gasperoni , nel 2020 l’uomo viene condannato a 2 anni e 2 mesi con rito abb reviato. Ma la donna non si ferma lì, e gli fa anche una causa civile per riavere i soldi. Due anni dopo arriva il decreto ingiuntivo che obbliga lui a restituirle 158mila euro.