
Le automediche, con 11.957 interventi, sono state protagoniste nei casi più critici, spesso in sinergia con le ambulanze
Il bilancio del ’Sistema di soccorso preospedaliero Romagna - Dati di attività anno 2024’ - evidenzia anche 139.051 interventi d’emergenza, con almeno un mezzo inviato sul posto. E registra un aumento del 4,29 per cento rispetto al 2023. Le automediche, con 11.957 interventi, sono state protagoniste nei casi più critici, spesso in sinergia con le ambulanze a guida infermieristica. Tempi di soccorso nei codici rossi sotto i 18 minuti nel 90 per cento dei casi: un indicatore di efficienza e di funzionamento della macchina organizzativa, nonostante la crescente pressione.
Ma c’è anche un’altra faccia della medaglia. Il personale infermieristico è spesso coinvolto in interventi a bassa complessità, che non valorizzano appieno le sue competenze. La domanda di servizi cresce, insieme all’età media dei pazienti – il grosso ha oltre 85 anni – e il sistema rischia il sovraccarico.
Costante è anche la distribuzione dei codici di rientro (gravità clinica) con il 13,8 per cento di interventi che non generano accesso al pronto soccorso (19.328 pazienti) e con il 50,2 per cento di codici 1 (70.337 pazienti) ovvero pazienti ’con forma morbosa di grado lieve’ si sono mantenute costanti le percentuali di criticità presunta degli interventi (codice di invio della centrale 118) con i codici verdi che rappresentano il 45per cento del totale.
Dai recenti dati riguardanti i conti dell’Ausl Romagna - bilancio d’esercizio 2024 - è emerso un ammanco di oltre 37 milioni di euro, mentre si era registrato un sostanziale pareggio (+9.804 euro) nell’esercizio precedente. Il disavanzo, ha spiegato il direttore generale Ausl Tiziano Carradori, "sarà sanato con fondi regionali".